Qual è il modo corretto per fare opposizione a Berlusconi?

Se si continua a sottolineare il conflitto d’interessi, che noia. La P2 e la P3, che balle. Mangano un eroe nazionale. Noemi la D’Addario e tutte le zoccole del cucuzzaro, beato lui. Ora, se l’antiberlusconismo fa più danni del berlusconismo, cosa si deve fare, restare in silenzio? Stiamo zitti davanti all’enorme conflitto d’interessi, alle leggi ad personam, alla legge sulle intercettazioni, all’impunità per il Premier, alla legge salva falso in bilancio, all’avvocato Mills condannato per essersi fatto corrompere da uno che ha l’impunità, a Dell’Utri, Scajola, Cosentino, Verdini, Balducci, Rinaldi, Bertolaso e Caliendo. E chissà quanti ne beccheranno domani. Siamo sicuri di voler rimanere in silenzio davanti alla decadenza del vizio e alla putredine di questa corruzione? Ora il gradimento per questo governo non è più al 70%, ma ben sotto il 50%. Occupiamoci delle persone deberlusconizzate, confortiamole e diamo loro una speranza. Poi andiamo dal restante 50% e chiediamogli, quanti scelgono quello che credono il meno peggio, e offriamo un’alternativa. Da un po’ di tempo il premier si lamenta dell’aggressività dei giornalisti. Non è colpa nostra se al Presidente più che un quesito o una serie di domande, l’istinto che prevale è quello di sottoporlo ad un interrogatorio. Sarà per questo che è sempre accompagnato dal suo avvocato (Ghedini). D’altronde Mangano è il suo eroe, non il nostro. Noi ci accontentiamo di Falcone e Borsellino. Mai e poi mai, toglieremmo la scorta al pentito Spatuzza, proprio ora che sta facendo luce sugli attentati ai due Magistrati antimafia. Fini e Casini quando erano alleati con il Cavaliere, erano in qualche modo i confini della sua esuberanza e strafottenza. La dirittura morale di uno e la buona creanza dell’altro, in qualche modo lo contenevano. Se Berlusconi rivincesse le elezioni anche senza i censori, la deriva non avrebbe più fine. Spero che all’elettorato sia offerta un’opportunità, una scelta possibile. Auspichiamo possa nascere un polo moderato che superi la presupponenza del nulla del Pd, il giustizialismo gratuito di Di Pietro, e l’inconsistenza del resto della sinistra.