La lealtà prima di tutto.

(foto fornita da Ilaria Sabbatini)

Questo signore a settembre punterà le sue carte politiche su : lealtà, serietà, correttezza e trasparenza. Lui che non maschera e non camuffa mai nulla.

Il suo slogan sarà:

La lealtà prima di tutto.

Sarà questo lo slogan con cui il nano caudillo svalangherà nelle nostre case da settembre. La lealtà e l’omertà, avendo come idolo Mangano lo stalliere, sono argomenti che lui ben conosce. Talmente leale e omertoso (lui preferisce dire riservato) che dei versamenti che effettuava sui conti di Ciancimino Senior, non ne ha mai fatto parola con nessuno in tutti questi anni. La lealtà che ha mostrato nei confronti di Previti, o che ha mostrato all’avvocato Mills, quello condannato per essere stato corrotto da uno che ha l’impunità totale. Leale con Dell’Utri, con Tarantini, con Verdini o con Scajola. Un vero esempio. Per non essere mai condannato ha fatto scempio della legalità, ora per punire uno che non vuole incurvarsi ai suoi dictat, visto che il Cavaliere non sopporta il dissenso, ha fatto scempio del sistema comunicazione di questo paese. Per fortuna i cittadini non sono dei coglioni, come invece pensa Silvio, e come si schierarono con lui quando ritennero eccessive le aggressioni che subì in passato, ora faranno la stessa cosa con il Presidente della Camera. Anche i sudditi ugandesi del defunto Idi Amin Dada, il dittatore cannibale, si stupirebbero davanti a questo meccanismo di killeraggio mediatico, scatenato dai giornali e televisioni e incurvati volontari ai voleri del Premier. Ormai l’aggressione è fuori controllo e non otterrà l’effetto voluto per il solo fatto che a scatenarla sia stato il Primo Ministro, che con il sistema Bokassa si è fatto 36 leggi a garanzia dell’impunità totale. Forse è al riparo anche dall’omicidio. L’elettorato lo punirà per questa ostentazione di arroganza, prepotenza, sfrontatezza, strafottenza, boria e insolenza. Presidente il suo tempo è finito.