La cittadina di Adro sino a poco tempo fa era poco conosciuta. I pochi che ne avevano sentito parlare, sapevano che era una tranquilla e ridente località della Franciacorta, nella provincia bresciana. Lo scorso inverno balzò agli onori della cronaca per la teatralità di infimo livello che usò il suo sindaco, Oscar Lancini. Fece allontanare dalla mensa della scuola elementare dei bimbi di 7 anni, rei di avere dei genitori morosi nei confronti dell’amministrazione, per la retta scolastica. Un bell’esempio di educatore, non c’è che dire, colpire la parte più inerme e indifesa della società, i bambini delle scuole elementari. Quelli per cui ogni persona dotata dei fondamenti affettivi di base, infrangerebbe qualunque regola o legge per difenderli e aiutarli. Sembrava abbastanza, ma evidentemente ci sbagliavamo. Pochi giorni fa alla ripresa dell’anno scolastico, Adro ha aperto la nuova scuola costruita con il sostegno di tutta la cittadinanza adrese, leghista e non. Il buon Oscar Lancini, sindaco che fa dell’autonomia intellettuale il suo pregio più evidente, ha pensato di personalizzare un bene di tutti con il simbolo del suo partito, per compiacere il vertice della Lega. Ora si, sembrava abbastanza, Adro aveva ottenuto la fama ed il suo Oscar. Ma il fato era lì, dietro l’angolo che aspettava, l’integerrimo primo cittadino. Ed ecco il colpo di teatro: la Cassazione ha certificato che il Signor Oscar Lancini, sindaco di Adro, quello che toglie la pietanza ai bambini di 7 anni per morosità dei genitori, è talmente concentrato a compiere la sua opera di governo della città, con equilibrio, bilanciamento e proporzione, che solo una persona illuminata e lungimirante come lui può permettersi, da non avere tempo per altre sciocchezze. Nel compiere questo mirabile sforzo, come spesso capita, si perde di vista qualche minuscolo particolare. Si è dimenticato di pagare 20.000€ di tasse. Non è che uno può pensare a tutto.
Massimo De Muro