VIVA L’ITALIA!
di Aldo Cazzullo
Risorgimento e Resistenza: perché dobbiamo essere orgogliosi della nostra nazione
La Resistenza è da tempo sotto attacco, al punto che ormai il vero revisionismo non consiste nel dire che i partigiani non erano poi così buoni, ma che non erano poi così cattivi. Anche il Risorgimento, a 150 anni dall'unità d'Italia, è negato. Dalla Lega, che della disunità d'Italia fa la sua ragione sociale. Dalla sinistra che, da Gramsci in giù, con il Risorgimento è sempre stata critica. Dalla destra di Berlusconi, che si presenta al raduno dei giovani di An sventolando il pamphlet della Pellicciari contro il Risorgimento. Non solo: oggi è in dubbio la sopravvivenza stessa della nazione, sorvolata dall'Europa e dal mondo globale, frammentata dalle leghe, dai particolarismi, dai campanili. Aldo Cazzullo ha scritto un libro che è, al tempo stesso, un libro di storia e un libro politico. Un racconto dell'idea di patria, dei protagonisti del Risorgimento e della Resistenza, dei combattenti che sono morti gridando “Viva l'Italia”. Accanto al racconto, una forte tesi politica, contro la Lega e anche contro la retorica consolatoria del paese più bello del mondo, in difesa dell'unità nazionale e di un dato storico: in epoche diverse, gli italiani hanno dimostrato di saper combattere per un'idea di Italia che non fosse solo quella del Belpaese e del “tengo famiglia”.
L’AUTORE Aldo Cazzullo, dopo quindici anni alla “Stampa”, dal 2003 è inviato del “Corriere della Sera”. Da Mondadori ha pubblicato: I ragazzi di via Po (1997), I ragazzi che volevano fare la rivoluzione (1998), Il caso Sofri (2004), I grandi vecchi (2006), Outlet Italia (2007), L'Italia de noantri (2009); con Edgardo Sogno Testamento di un anticomunista (2000) e con Vittorio
Messori Il mistero di Torino (2004).
Mi ha colpito soprattutto l'ultima frase: "... gli Italiani hanno dimostrato di saper combattere per un'idea di Italia che non fosse solo quella del Belpaese e del "tengo famiglia"." Finalmente qualcuno dice chiaramente agli Italiani che devono smettere di atteggiarsi ad eterni "piagnoni"! Forse è stato proprio il "piagnonismo" a rendere l'Italia e gli Italiani quello che sono oggi: un Paese ed un popolo che non hanno mai il coraggio (o la volontà) di fare le cose fino in fondo! Insomma: di comportarsi da uomini!
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