BRUTTE NOTIZIE
di Maria Luisa Busi
ESISTONO ALMENO DUE ITALIE.
C’è quella da cartolina, dove si mangia bene e i problemi non esistono o, alla peggio, si risolvono da soli. E c’è poi un’altra Italia fatta di povertà emergenti o consolidate, di disoccupazione e precariato, di mercificazione delle donne, di conflitti d’interesse, di uso politico dei media. In un Paese normale, un giornalista del servizio pubblico dovrebbe avere il diritto (e il dovere) di raccontare tutto questo. Ma da noi non funziona più così.
Lo dimostra Maria Luisa Busi, volto di punta del Tg1 delle 20 che, dopo anni di carriera, nel maggio 2010 ha lasciato la conduzione, perché non condivideva la linea editoriale del nuovo direttore. Brutte notizie spiega come il telegiornale più seguito, quello che per vocazione dovrebbe dare spazio a tutte le voci e le idee, è venuto meno al suo compito. Facile ottimismo, montaggio delle notizie spesso tendenzioso, informazione che si snatura in intrattenimento: così, quello che dovrebbe essere lo specchio fedele di un Paese deforma la realtà quotidiana di un’Italia stretta nella morsa della crisi economica e sociale.
Un libro che è un atto d’accusa dei meccanismi di manipolazione, ma diventa anche denuncia delle notizie oscurate — dalle condizioni dei terremotati dell’Aquila alla propaganda mediatica sull’immigrazione, dall’affaire Alitalia alle vite scritte a matita di milioni di precari e senza lavoro, sino ai suicidi degli imprenditori del Nord Est travolti dalla recessione — e restituisce finalmente voce agli invisibili di cui alcuni non vogliono sentire parlare.
“ Dov’è il Paese reale? Dove sono le donne e gli uomini che hanno perso il lavoro? Dove sono i giovani, per la prima volta con un futuro peggiore dei padri? E dove sono i cassintegrati dell’Alitalia? Dov’è questa Italia che abbiamo il dovere di raccontare? Quell’Italia esiste. Ma il Tg1 l’ha eliminata.”
I dietro le quinte dell’informazione televisiva svelati da una protagonista che ha detto no.
L'AUTORE Maria Luisa Busi, giornalista, conduttrice, inviata per gli Speciali del Tg1, con i suoi reportage ha vinto tra gli altri il premio Saint Vincent, il Premiolino e il Premio Borsellino. Consigliera nazionale della FNSI, è stata per quasi vent’anni il volto di punta del Tg1 delle 20. Nel maggio 2010, ha presentato le sue dimissioni, non condividendo più la linea editoriale del telegiornale.
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