martedì 14 dicembre 2010

Bisogna avere sempre vicino un bicchiere... (vasco)


Un'educazione spirituale da 0° a 60°
di Sapo Matteucci

Una fenomenologia dello spirito per tutti: gli spiritosi, gli spiritati, gli spiriti magni, gli spiriti divini. Per chi pensa che l'alcool non è certo terapeutico, ma senza sarebbe anche peggio. Vini bianchi e rossi, sibaritici rhum, gelide vodka, birre a volontà, salmastrosi single malt, profondi cognac: sono alcuni dei grandi e piccoli spiriti capaci di parlare al cuore e al fegato, i protagonisti di questa autobiografia alcolica in cui scovare suggerimenti e suggestioni su cosa e come bere, con consigli, varianti, prezzi, schede tecniche e abbinamenti con il cibo. Il tutto senza tedio né toni accademici. «Il libro è costruito per gradi dello spirito. Si va dagli analcolici, che per lo più servono a depistare bambini già troppo inclini al bere, agli aperitivi ‘leggeri', alla birra, passando attraverso una lunga teoria di cocktail e arrivando al cognac, al whisky, al Calvados, al gin… Per poi tornare, à rebours, al vino: meno alcolico ma più pervasivo.» Sapo Matteucci vi conduce per mano nelle tante occasioni per bere, da quelle classiche dei bar ai salotti degli amici o alla poltrona di casa; dal bere caotico dell'happy hour a quello riflessivo, dal bicchiere dell'attesa a quello dello scacco o della consolazione. Se poi alzate un po' il gomito, non preoccupatevi, qui troverete degli ottimi rimedi per il fatidico giorno dopo, provati da chi scrive: alcuni sono vere e proprie fandonie, altri funzionano. Perché anche l'ebbrezza, del resto, vuole il suo buon governo.
«C'era una vodka un ragazzo, coi gomiti appoggiati sul bancone di un bar. L'estate finiva insieme a un folle amore che tornava a casa. Alle 7 di sera, i flipper staccati, la scuola alle porte, l'amore involato, quello era il ragazzo più solo del mondo. Lo sguardo perduto nelle bottiglie, lavorava a maglia il suo dolore, mentre il barman Renzino asciugava i bicchieri: "Dammi un Leopardi" ordinò con un lapsus folgorante. "Il Bacardi non si beve da solo" rispose quell'anima grande da dietro il bancone. Poi aprì lo shaker, spremette mezzo lime, ci mise un altro liquido chiaro e il Bacardi. Agitò, versò tutto in una coppetta da Martini imperlata di zucchero e la sospinse in avanti con dolcezza, come si fa con un cucciolo ai primi passi: era un Daiquiri.»

L'AUTORE Sapo (Saporoso) Matteucci è stato giornalista per "Il Globo" e "Bell'Italia", ha collaborato con "Traveller" e in seguito ha lavorato nella casa editrice Einaudi. Attualmente è direttore responsabile della rivista della Società Italiana Autori Editori "Vivaverdi" e collaboratore di "Nuovi Argomenti". Il suo Q.B. La cucina quanto basta per Laterza, più volte ristampato, è un libro cult per chi vuole un doppio piacere, leggere e cucinare.


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