Gli italiani chiedono il federalismo commerciale

Sta crescendo il numero di cittadini che oltre a non riconoscersi negli schieramenti attuali, mal sopporta il bombardamento dei telegiornali di schieramento e dei giornali stampati con il vomito e non più con l’inchiostro. Cresce quella parte d’Italia che si sta stufando di questo atteggiamento, che tenta di africanizzare tutti, anche coloro che vivono nel nord Italia e non si sentono padani ma fieramente italiani. A questi quattro federalisti integralisti da osteria, dediti a pomeriggi con salame e formaggio d’alpeggio, con conseguenze evaquogassose straordinarie, proponiamo che nel pacchetto di federalismo, secessionismo, separatismo, o comunque “noi stiamo qua e voi no”, che tanto inneggiano e desiderano, venga inserito il federalismo commerciale. Il federalismo commerciale prevede che chi non si riconosce nella cultura e sotto la bandiera tricolore, non possa fregiarsi del marchio Made in Italy. Che si marchino i loro formaggi maleodoranti con il prestigioso marchio Made in Padany. Altrettanto vale per tutte quelle aziende padane, di tutte le categorie merceologiche, che per esportare i loro prodotti con buon profitto hanno lottato in sede europea per ottenere il riconoscimento dei loro marchi, da proteggere con il prestigioso Made in Italy. Questi illuminati dovrebbero smarcarsi dall’odiato italianismo per dare la possibilità a chi italiano lo si sente davvero, di poter scegliere anche lui. Sarebbe bello che tutti potessero scegliere. Non deve valere solo per i sedicenti padani, la possibilità di essere alla bisogna padani o italiani. Anche gli italiani veri devono sapere che stanno acquistando un prodotto estero e possono comportarsi di conseguenza. Penso sia arrivato il momento di smettere di essere ricattati dal 7-8% di una popolazione che sino a vent’anni fa d’inverno si riscaldava nelle stalle con gli umori delle vacche. Gente che ha scoperto il termosifone da pochi anni e nella maggior parte dei casi non conosce e non ha mai sentito parlare della Valle dei Templi. Possiamo essere tenuti sotto scacco da gente con cui ci vergogneremmo ad entrare in un bar a prendere un caffè?

Massimo De Muro