L'ITALIA DISUNITA
di Sergio Romano - Marc Lazar - Michele Canonica
Buon compleanno, Italia. Centocinquanta di questi anni, verrebbe da dire. Ma qualcosa non torna. I tempi sono quelli che sono, di crisi non soltanto economica ma culturale, di prospettiva. Il passato è un parente alquanto lontano, e il futuro un’equazione a più incognite. Viviamo alla giornata in un permanente equilibrio precario, privo di orizzonti stabili. A dirla tutta, l’impressione è che non si sa bene che cosa celebrare. Un secolo e mezzo dopo, siamo sempre in bilico tra identità nazionale e radici locali, teoria degli insiemi e campanili. Con tutto ciò che ne consegue.
Sergio Romano, Marc Lazar e Michele Canonica ne sono consapevoli, naturalmente, e il loro confronto non esclude il disaccordo, anzi se ne alimenta. Un viaggio che tocca tutte le stazioni nello spazio e nel tempo, e che soprattutto esplora la realtà quotidiana, dello Stato e dei cittadini, in ogni aspetto: sanità, pensioni, giustizia, pubblica amministrazione, trasporti, infrastrutture, forze armate, scuola, cultura, informazione, turismo, spettacolo, sport, gastronomia, moda, design, piccole e medie imprese. Ne risulta, tra domande, risposte e ipotesi, un quadro completo e fedele (anzi, una radiografia) del Bel Paese e del rapporto che gli italiani hanno con la loro memoria storica, più o meno condivisa.
"L’Unità d’Italia non ha mai fatto il pieno dei consensi. Dal 1861 in poi, vi sono sempre stati, in agguato, i nostalgici del passato, quelli che proclamavano la loro estraneità al processo unitario o addirittura si dichiaravano traditi dall’unità nazionale. In particolare, vi sono ancora settori del mondo cattolico che vivono la presa di Roma nel 1870 come un’intollerabile sopraffazione ai danni del papato.
Sarebbe dunque assurdo e falso credere nell’esistenza di un’età dell’oro risorgimentale, in cui l’unità nazionale sarebbe stata oggetto di un sentimento unanimemente condiviso. E tuttavia innegabile che il cinquantenario e il centenario furono celebrati nel quadro di una pedagogia nazionale che imponeva una certa ortodossia risorgimentale, contro la quale il dissenso esisteva ma era taciuto o appena bisbigliato."
GLI AUTORI:
Sergio Romano, nato a Vicenza nel 1929, ha iniziato la carriera diplomatica nel 1954. Dopo essere stato ambasciatore della NATO e, dal settembre 1985 al marzo 1989, ambasciatore a Mosca, si è dimesso. Come storico si è occupato prevalentemente di storia italiana e francese tra Otto e Novecento. Ha insegnato a Firenze, Sassari, Berkeley, Harvard, Pavia e, per alcuni anni, all'Università Bocconi di Milano. È editorialista del Corriere della Sera e di Panorama. Tra i suoi ultimi libri Guida alla politica estera italiana. Da Badoglio a Berlusconi (2004) e I giudizi della storia (2006).
Marc Lazar (Parigi, 1952) è docente di storia e sociologia politica a Sciences Po, l’Istituto di studi politici di Parigi, nonché direttore del Dipartimento di storia e del Gruppo di ricerche e studi interdisciplinari sull’Italia contemporanea. Insegna anche all’Università Luiss di Roma. Editorialista di Repubblica e autore di varie opere, tra cui Democrazia alla prova (Laterza 2007) e L’Italia sul filo del rasoio (Rizzoli, 2009), è considerato il miglior specialista francese della politica italiana contemporanea.
Michele Canonica (Torino, 1948) è presidente del Comitato di Parigi della Società Dante Alighieri e vive da vent’anni nella capitale francese. È stato inviato speciale e editorialista di molti grandi giornali italiani, conduttore di fortunate trasmissioni radiofoniche e direttore della rivista France Italie. È coautore, con Gilles Martinet e Sergio Romano, del libro Un’amicizia difficile. Conversazioni su due secoli di relazioni italo-francesi (Ponte alle Grazie, 2001).
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