martedì 31 maggio 2011

Il manuale delle cattive ragazze

di Candice Hill

Ricordate la prima volta che siete state cattive? Anche se lo avete dimenticato, la memoria di quel brivido di eccitazione al primo delizioso atto di malizia continua a vivere in un angolino dentro di voi. Dare libero sfogo a quella parte che non sa resistere a una piccola cattiveria può darvi la marcia in più per ottenere davvero il meglio da voi stesse, nelle occasioni importanti come nella vita di tutti i giorni. Sarà un divertimento segreto che vi accompagnerà in ogni momento della giornata: mentre state facendo shopping, quando vi trovate a una festa, a una riunione di lavoro o in camera da letto. Basta seguire i consigli delle "cattive ragazze" di tutti i tempi, Mae West, Marilyn Monroe, Rita Hayworth e altre grandi dive del passato che, da super-scafate quali erano, non hanno mai dovuto rinunciare a nulla. Mettendo in pratica le lezioni di malizia contenute in questo libro - i vestiti giusti per far girare la testa ai maschi, le ricette segrete per trasformare una cena innocente in un potente afrodisiaco, le battute per lasciare tutti senza parole - anche voi diventerete miele per le api, pronte a spezzare cuori senza farvi male.Ragazze! È arrivato il momento di liberarvi delle vostre inibizioni, di dire quello che volete dire e fare quello che volete fareTirate fuori la malizia che c'è in voi grazie alle lezioni, i segreti e i consigli della perfetta cattiva e imparate una volta per sempre a: Riporre l'innocuo décolleté nell'armadio e indossare i vostri audaci tacchi a spillo Liberarvi della vecchia biancheria intima Sfoderare il vostro sex appeal Scegliere a quale diva somigliare Trasformare una cena innocente in una trappola afrodisiaca.

Candice Hill è lo pseudonimo di un editor di casa editrice uk.

lunedì 30 maggio 2011

Per non dimenticare gli anni '70...








L'INFERNO SONO GLI ALTRI
di Silvia Giralucci

Padova, una città colta, borghese, apparentemente tranquilla, negli anni Settanta diventa il crocevia delle trame eversive nere e rosse che insanguinano il Paese e un laboratorio unico in Italia di violenza diffusa e di illegalità di massa: guerriglie urbane, notti di fuochi, aggressioni e gambizzazioni. E, all'università, occupazioni, lezioni interrotte, aggressioni, intimidazioni, minacce.
È proprio nella città veneta che il 17 giugno 1974 le Brigate rosse fanno le loro prime vittime, Graziano Giralucci e Giuseppe Mazzola, uccisi durante un'irruzione nella sede del Msi di via Zabarella solo perché avevano rifiutato di farsi incatenare. Quello che per le Br fu il "salto del fosso", dalle azioni dimostrative agli omicidi, per una bambina di tre anni fu l'inizio di un vuoto affettivo, materiale, sociale e anche politico. Un vuoto che per anni l'ha paralizzata. Quasi quarant'anni dopo, quella bambina ha sentito il bisogno di elaborare il suo antico lutto attraverso la domanda che ogni vittima si pone: "Perché?", cercando la risposta non nella singola vicenda umana e familiare, ma nello spirito di un'epoca in cui per la politica valeva la pena morire o rischiare di rovinarsi la vita. Sulle tracce delle passioni, degli ideali e delle tempeste che animavano la sua città, Silvia Giralucci ha incontrato alcune persone che, da una parte e dall'altra, hanno vissuto quegli avvenimenti in prima persona e le cui storie, antitetiche e inconciliabili, formano un mosaico di memorie "divise". Cecilia, la sfrontata "ragazza dello yoga", che di quel tempo rimpiange l'ironia e la voglia di cambiare il mondo. Il suo nemico giurato, Guido Petter, insigne docente ed ex partigiano, divenuto bersaglio degli studenti e della violenza estremista. Pietro Calogero, il magistrato che condusse l'inchiesta "7 aprile" e fece arrestare i vertici dell'Autonomia operaia organizzata, sospettati di collusione con le Br. L'"infame" Antonio Romito, il sindacalista che, dopo l'assassinio di Guido Rossa, passò da Potere operaio al Pci e collaborò con la giustizia. Pino Nicotri, il giornalista accusato di essere uno dei "telefonisti " nei giorni del sequestro Moro. E poi, in colloqui più sofferti e difficili, ex autonomi che hanno conosciuto la durezza del carcere ma non si sono "pentiti". Nella ricerca delle ragioni dei "sovversivi" che volevano fare la rivoluzione e nel racconto delle prove di coraggio di chi, per contrastarli, ha messo a repentaglio la propria vita, è riconoscibile il tentativo di ricucire i lembi di una ferita privata, che però può essere un modo per curare anche le tante aperte da allora sul corpo della società italiana.

L'AUTRICE Silvia Giralucci (Padova, 1971), giornalista, è stata addetta stampa di diversi teatri veneti e dell'attore Marco Paolini. Redattrice a CNNitalia.it, sito italiano dell'emittente televisiva americana, e al "Mattino di Padova", ha collaborato con l'Ansa, "Il Sole-24 Ore" e altre testate. Nel 2005 ha vinto il premio "Under 35" dell'Ordine dei giornalisti del Veneto. Sposata e madre di due bambini, attualmente lavora a Venezia dove si occupa della comunicazione istituzionale della Giunta regionale del Veneto ed è redattrice di "Ristretti Orizzonti ", la rivista del carcere padovano Due Palazzi. Come regista ha firmato il corto Noialtri (2008) e sta girando il documentario Con i loro occhi.

venerdì 27 maggio 2011

"Perché la vita è una merda. Poi si muore".







NERO IMPERFETTO
di Ferdinando Pastori

Nero come noir ma imperfetto.
Perché le apparenze ingannano e le certezze sono destinate, pagina dopo pagina, a crollare come castelli di sabbia. Così com'è precipitato il mondo di Fabio, ex poliziotto, dopo il suicidio della moglie. Affetto da narcolessia, solitario e nichilista, consuma le sue giornate muovendosi come un fantasma all'interno di una sua personale corte dei miracoli. Sfruttatori, usurai e spacciatori sono i suoi clienti. Rintracciare persone scomparse la sua specialità. Non importa da che parte stia la ragione, non può permettersi di distinguere il bene dal male. Le vittime dai carnefici. Fino a quando un nuovo incarico ribalta le prospettive, mettendo in discussione scelte e convinzioni. Scoprire chi ha ucciso sua sorella e recuperare un carico di cocaina appartenente a uno spacciatore bulgaro. Solo in apparenza un lavoro come altri.
"Perché la vita è una merda. Poi si muore".

L'AUTORE Ferdinando Pastori è nato a Galliate (NO) nel 1968. Vive e lavora a Milano. Dopo aver studiato economia all’Università Cattolica, lavora per diversi anni nel mondo della moda per un noto stilista. Attualmente è un manager del settore medicale.
Appassionato di letteratura americana, soprattutto del minimalismo di Carver e della corrente post-minimalista di B.E.Ellis, Jay McInerney e Leavitt, predilige la struttura narrativa del racconto per l’intensità, la tensione e le emozioni che si possono condensare in un breve testo.

giovedì 26 maggio 2011

La fine del mondo vista da... un Fantozzi qualunque







GIUDIZIO UNIVERSALE
di Paolo Villaggio

L'antefatto di questa storia l'hanno scritto e raccontato in tanti – un meteorite si schianta sulla Terra, il genere umano si estingue – ma in pochi hanno descritto ciò che avviene dopo. Il dopo, secondo Paolo Villaggio, assomiglia molto a un tribunale. Ci sono i giudici – Dio, Gesù, Buddha, Maometto, le divinità indiane e diversi intrusi –, c'è un segretario – la Colomba – e ci sono i "chiamati in giudizio" – l'umanità intera. All'inizio, certo, c'è confusione, parecchia confusione. Ogni divinità vuole prevalere, avere la prima – o l'ultima – parola, stabilire la supremazia in base alla conta dei fedeli. Ben presto, però, il Giudizio comincia, non c'è tempo da perdere. In rigoroso ordine alfabetico, uomini e donne vengono invitati a esporre la bontà o meno del loro operato terreno. Come un cronista appassionato e curioso, Paolo Villaggio assiste alla "chiamata" e alle "testimonianze", concentrandosi sui personaggi più noti della Storia. Da Maria Antonietta a Hitler, da Leonardo da Vinci a Cristoforo Colombo, da papa Wojtyla a Zinédine Zidane.

Prima Pagina

"Dottor Padre Eterno! Quell'evento incredibile! Ci siamo! È tutto finito!"
Il Padre Eterno si sforza di trovare una voce autorevole, ma tradisce una nota umana: "Io che ho la facoltà di prevedere
tutto non... sono disorientato...".
"Padre Eterno, scusa se ti do del tu...ma è successo quello che avevi previsto ancora prima della Creazione."
"E cioè?"
"Meteoritegigantescospaccatoterra!"

L'AUTORE Paolo Villaggio ha scritto oltre venti libri, tra cui: Fantozzi (1971, Bur 2003), Il secondo tragico libro di Fantozzi (1974, Bur 2003), Fantozzi contro tutti (1979, Bur 2003), Vita, morte e miracoli di un pezzo di merda (Mondadori 2002), Sette grammi in settant'anni. L'odissea di un povero obeso (Mondadori 2003), Sono incazzato come una belva (Mondadori 2004), Gli fantasmi (Rizzoli 2006), Storie di donne straordinarie (Mondadori 2009) e Crociera lo cost (Mondadori 2010). Ha scritto e portato in scena il monologo autobiografico Delirio di un povero vecchio (2000-2001) e Serata d'addio (2007). Nel 2009 ha ricevuto il David di Donatello alla carriera. Con Feltrinelli ha pubblicato Storia della libertà di pensiero (2008, UE 2010).

mercoledì 25 maggio 2011

Giornalisti. Si credono custodi di ogni verità...








CARTA STRACCIA
di Giampaolo Pansa

Ho cercato di scrivere pagine schiette, al limite del sarcasmo. Spero che i tanti vip narrati in Carta straccia mangino un po’ di rabbia per l’irriverenza di un vecchio giornalista che non appartiene a nessun clan. E si diverte ancora a tirare sassi contro i vetri blindati di molte eccellenze.” G.P. “Carta straccia non è un pedante trattato sui media. È un libro carogna, un racconto all’arma bianca, sornione e beffardo, pieno di ricordi. Mette in scena una quantità di personaggi, tutti attori di una recita alla quale ho partecipato anch’io: l’informazione stampata e televisiva, di volta in volta commedia o tragedia. Sono un signore che ha trascorso cinquant’anni nei giornali, lavorando in molte testate con incarichi diversi. Che cosa ho capito della mia professione? All’inizio pensavo che avesse la forza di un gigante, in grado di vincere su chiunque. Poi ho cambiato opinione: in realtà, il nostro è un potere inutile, serve a poco, non conta quasi nulla rispetto a quello politico, economico e giudiziario. Il perché lo spiego in Carta straccia. Dopo un’occhiata al passato, la mia prima macchina per scrivere e l’apprendistato ferreo imposto da direttori senza pietà, vi compaiono i capi delle grandi testate di oggi. E i misfatti delle loro truppe. La faziosità politica dilagante. Gli errori a raffica. Le interviste ruffiane. Le vendette tra colleghi. Lo schierarsi in due campi contrapposti, divisi da un’ostilità profonda. Il centrodestra, dove si affermano Maurizio Belpietro e Vittorio Feltri, con le campagne di stampa condotte senza guardare in faccia a nessuno. E il centrosinistra, dominato dalla potenza guerrigliera di Ezio Mauro e dalle ambizioni politiche di Carlo De Benedetti, nemici giurati di Silvio Berlusconi. Accanto è esploso il bubbone dei talk show televisivi. In gran parte rossi anche quando si fingono imparziali, come è accaduto con il programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano. Il tutto sullo sfondo di un paese diventato violento che assiste dilaniandosi al tramonto del Cavaliere, eroe di un mondo finito.

L'AUTORE Giampaolo Pansa nato a Casale Monferrato nel 1935, ha pubblicato numerosi saggi e romanzi di grande successo. Tra questi ricordiamo: Il sangue dei vinti, La grande bugia, I gendarmi della memoria, I tre inverni della paura, Il revisionista, I cari estinti e I vinti non dimenticano. Scrive per “Libero”.

lunedì 23 maggio 2011

Lo stile alimentare che ha tenuto in forma l'uomo per 2 milioni di anni







LA PALEO DIETA
di Robb Wolf

Volete perdere peso? Sembrare più giovani? E sentirvi davvero bene? Ecco il programma fisico e alimentare che in un mese cambierà la vostra vita La Paleo Dieta rivaluta l'alimentazione - straordinariamente sana - dei primi esseri umani, combinandola con le più recenti e innovative scoperte della genetica, della biochimica, dell'immunologia e della scienza dell'invecchiamento. In passato, gli esseri umani erano sani, magri e forti senza bisogno di seguire diete o assumere pillole magiche. Ancora oggi, le popolazioni che vivono in aree non industrializzate non conoscono malattie come infarto, diabete, miopia, morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson e, ovviamente, obesità. Robb Wolf, un biochimico che è diventato uno degli allenatori più famosi del mondo, ci insegna come semplici accorgimenti nell'alimentazione, nell'esercizio fisico e nello stile di vita possano migliorare radicalmente il nostro aspetto, la nostra salute e la nostra longevità. Wolf spiega tutto questo ricorrendo a grandi dosi di humour e intraprendendo insieme al lettore un emozionante viaggio alla scoperta del funzionamento del corpo umano. Rivendicate il diritto ad avere un corpo perfetto: MAGRO, SCATTANTE E SANOUn programma alimentare di 30 giorni, facile da seguire e corredato di deliziose e rapide ricette Come scegliere gli alimenti giusti, in armonia con il vostro patrimonio genetico Quali sono le cause di malattie come il cancro, il diabete e le patologie neurodegenerative come il Parkinson e l'Alzheimer Come perdere il peso in eccesso e allo stesso tempo apparire e sentirsi più giovani Come migliorare la performance atleticaUna serie di esercizi per principianti e non, con fotografie dettagliate e semplici istruzioni su come eseguirli

L'AUTORE Robb Wolf ricercatore biochimico, allievo del professor Loren Cordain (inventore del metodo Paleo), è uno dei maggiori esperti mondiali dell'alimentazione paleolitica e ha cambiato la vita a decine di migliaia di persone in tutto il mondo che frequentano i suoi seminari e seguono quotidianamente il suo popolarissimo podcast. È co-fondatore del mensile di sport e alimentazione «The Performance Menu», co-proprietario della NorCal Stregth & Conditioning - una delle trenta migliori palestre degli Stati Uniti secondo la classifica stilata da «Men's Health» - e scrive sul «Journal of Nutrition and Metabolism». Questo è il suo primo libro pubblicato in Italia. Il suo sito internet è: robbwolf.com.

sabato 21 maggio 2011

“TREMONTI , MA LEI E’ LA SORELLA? ” “NO, LUI È MIO FRATELLO”

presto su:






LA VALLE DEGLI ORSI
di Angiola Tremonti

Una vita apparentemente “normale” di una donna di oggi, una donna che, per dirla con Pablo Neruda, ha “molto vissuto”. I genitori, i nonni, il marito, i figli, i nipoti. E poi gli studi, la passione sportiva, l’arrivo da Cantù a Milano, la grande scoperta di una adolescenza inquieta, di quelle che segnano e determinano un destino: la scoperta dell’arte e di una congenialità spontanea con tutto ciò che l’arte significa e rappresenta per una giovane ansiosa di capire e di “sentire” con la natura le cose e le persone. Ecco allora un percorso di formazione all’accademia, l’insegnamento e infine la scelta definitiva, la consacrazione a tempo pieno alla forma di conoscenza in cui si è incarnato quel destino adolescenziale. Ma giunge, nell’esistenza di Angiola Tremonti, il momento del dolore, della malattia, da cui solo la forza acquisita con una grande passione conoscitiva può far uscire. E ancora gli slanci del cuore non sono finiti: la politica è l’ultimo amore, a cui corrisponde una presa di coscienza insolita, una volontà di esserci che provoca anche contrasti, tutti riconducibili a un impegno – per l’Africa, per gli animali, per tutti i più deboli del pianeta – che non conosce soste. Angiola non si è mai spaventata per queste difficoltà, è andata avanti, spesso controcorrente, come tanti illustri predecessori ideali. Questa è la sua storia, il suo libro, la sua “idea”. Raccontati con la semplicità e la fermezza di una protagonista del nostro tempo.

L'AUTRICE Angiola Tremonti è nata a Sondrio nel 1948, vive a Cantù ed è una delle protagoniste del panorama artistico contemporaneo con la sua arte dedicata al mondo femminile. L’Accademia di Arti Applicate di Milano, l’Istituto Superiore di Pubblicità Davide Campari e il quotidiano locale “L’Ordine” sono tre momenti della sua formazione, tra gli anni sessanta e settanta. La vittoria di un concorso la avvicina all’insegnamento, dove si dedica alla sperimentazione didattica. Donna eclettica e dalla vivace curiosità, annovera tra i suoi interessi lo sport, praticato anche a livello agonistico, le tematiche sociali che la portano a vivere un’esperienza unica nel carcere di Como e numerose altre, di carattere umanitario, in Africa. Di grande rilievo è il suo costante impegno nella vita politica di Cantù, dove presiede la Commissione Bilancio. Nel 1988 inizia la sua carriera di artista e nel 1994 si avvicina al mondo della scultura, che diverrà il linguaggio d’elezione. Al 2010 conta trentadue mostre personali in spazi pubblici in Italia e all’estero. La Valle degli Orsi è il suo primo libro.

venerdì 20 maggio 2011

Vaticano. Il libro dello scandalo...


SEX AND THE VATICAN
di Carmelo Abbate

Parte dal racconto di una festa molto speciale, e da un’inchiesta che ha catturato l’attenzione dei media di tutto il mondo – da Newsweek al Washington Post, dalla Cbs al Guardian, dalla Bbc a France 2, da El Mundo alla Pravda, fino alla tv iraniana – questo viaggio segreto nel Regno dei Casti. Un’inattaccabile indagine da undercover reporter che ha avuto enorme eco e ha provocato la reazione del Vaticano, che con una nota ufficiale del Vicariato di Roma ha invitato i preti coinvolti a «uscire allo scoperto».
Proprio in quei giorni caldi, Carmelo Abbate continuava il suo lavoro da “infiltrato”, un lavoro che si è protratto per diversi mesi e dalla Città Eterna si è allargato a molte altre città italiane, e quindi oltre confine. Il risultato è un reportage ricco di rivelazioni, dialoghi serrati, dati, incontri segreti, testimonianze, a volte dolenti, spesso sconcertanti.
Sacerdoti di ogni nazionalità che si dividono tra le stanze di via della Conciliazione e la movida della Roma by night. Preti dalla doppia vita. Esperienze di escort e chat. Seminaristi e suore che vivono di nascosto la propria sessualità, sia etero che omosessuale. Il problema dei figli dei sacerdoti e delle loro madri, che hanno inviato a papa Benedetto XVI un documento segreto per raccontare la loro difficile condizione. Sacerdoti che testimoniano il loro disagio, o che hanno scelto di gettare la tonaca alle ortiche. L’ossessione sessuofobica e l’«invincibile richiamo del peccato». Prelati rimasti invischiati nelle retate anti-prostituzione. Storie di aborti clandestini e richieste di adozioni per liberarsi dei “frutti del peccato”. E poi soldi, tanti, per comprare il silenzio delle amanti o per accompagnare la crescita di bambini “scomodi”.Un’inchiesta documentata, esclusiva, esplosiva.

L'AUTORE Ha condotto numerose inchieste sul campo, in particolare riguardo a temi sociali. Ha fatto importanti reportage sul caporalato, sulle morti sul lavoro, sul fenomeno dell’immigrazione in Italia, sulla sanità. Si è finto marocchino e curdo per raccontare, tra vessazioni e paura, l’inferno del lavoro nero in Puglia e in Sicilia. Si è finto medico, spalancando le porte di reparti, pronto soccorso, sale operatorie, per documentare inquietanti episodi di malasanità negli ospedali del Sud. Nel settembre 2010 il suo reportage da prima pagina Le notti brave dei preti gay, pubblicato dal settimanale Panorama, ha fatto il giro del mondo.
Per Piemme ha pubblicato con successo Babilonia (2010).
Sex and the Vatican esce in contemporanea anche in Francia, per i tipi di Michel Lafon.

Il cibo non è un semplice carburante...

Prezzo di copertina: € 16,00






MANGIA CHE TI PASSA
di Filippo Ongaro

Mettereste della sabbia nel serbatoio della vostra automobile? Certamente no. Eppure molti di noi fanno inconsapevolmente qualcosa di simile, ogni giorno, con una macchina assai più preziosa e delicata: il nostro organismo. In una vita di 80 anni una persona ingerisce in media dalle 30 alle 60 tonnellate di cibo. È quindi poco prudente sottostimare l’effetto della nutrizione sulla nostra salute. Di fatto, però, è ciò che è accaduto negli ultimi cento anni, nel corso dei quali la massiccia industrializzazione della produzione alimentare ha reso la nostra dieta terribilmente povera di nutrienti lasciandola ricca di una sola cosa: le calorie. Le nuove frontiere della genomica ci insegnano però che il cibo non è un semplice carburante, ma ha un ruolo assai più importante: “dialoga” con il nostro organismo, mandando messaggi di salute o malattia. Sul piano scientifico, negli ultimi decenni sono emersi infatti con certezza non solo gli effetti dannosi dell’alimentazione moderna ma anche quelli preventivi e perfino terapeutici dei cibi naturali. È stato scoperto come le sostanze contenute nei cibi sono in grado di interagire con i nostri geni, fino a modulare le risposte cellulari. È questo il campo della nutrigenomica, una disciplina che sta rivoluzionando il modo di considerare il cibo e che ci offre le conoscenze per utilizzare i nutrienti al fine di “riparare” il nostro terreno biologico, impedendo che vi attecchiscano le malattie e favorendo il fiorire della salute.

Da un medico all’avanguardia, che si occupa delle nuove frontiere della prevenzione, un libro prezioso per ritrovare nell’alimentazione corretta la medicina che tutti stiamo cercando.

L'AUTORE Filippo Ongaro è considerato uno dei pionieri europei della medicina funzionale e anti-aging. Ha vissuto per molti anni all’estero, dove ha lavorato come medico degli astronauti presso l’Agenzia spaziale europea (ESA). Ha collaborato con la NASA e l’Agenzia spaziale russa allo sviluppo di metodologie preventive e terapeutiche per contrastare l’invecchiamento accelerato a cui sono esposti gli astronauti in orbita. È Vicepresidente dell’Associazione Medici Italiani Anti-Aging (AMIA) e Direttore Sanitario dell’Istituto di Medicina Rigenerativa e Anti-Aging (ISMERIAN) di Treviso. Nel 2008 ha pubblicato Le 10 chiavi della salute (Salus Infirmorum).

mercoledì 18 maggio 2011

STORIE DI ITALIANI CHE NON HANNO MAI SMESSO DI CREDERE NEL FUTURO







COSA TIENE ACCESE LE STELLE.
STORIE DI ITALIANI CHE NON HANNO MAI SMESSO DI CREDERE NEL FUTURO
di Mario Calabresi

Maria, la nonna di Mario Calabresi, andava a letto esausta, dopo una giornata spesa a lavare montagne di lenzuola e pannolini. Quella sera, quella in cui per la prima volta aveva usato la lavatrice, è stata, nei suoi ricordi, lo spartiacque tra il prima e il dopo. Calabresi ha ricomposto i frammenti di un tempo in cui si faceva fatica a vivere ma era sempre accesa una speranza, e di un presente così paralizzato da non riuscire a mettere a fuoco l'esempio di chi non ha smesso di credere nel futuro. Ed ecco un viaggio nel vissuto del nostro Paese attraverso le storie di chi - scienziati, artisti, imprenditori, giornalisti e persone comuni - è stato capace di inseguire i propri sogni, affrontando a testa alta le sfide collettive e individuali del mondo di oggi. C'è chi è riuscito a offrire una speranza per i malati incurabili, chi è diventato un prestigioso astronomo e spera ancora di vedere l'uomo su Marte, chi ha trasformato la sua tesi di laurea in un'azienda californiana di successo, e chi ha deciso di cambiare il proprio destino giocando l'unica carta a sua disposizione, lo studio. Per intuire che in mezzo allo sconforto diffuso la strada esiste, perché coltivando le proprie passioni non si rimane delusi e perché la libertà si conquista, anche, con la volontà. Per scoprire un giacimento di vita, energia e coraggio, un luogo in cui "le stelle si sono accese per guidare il cammino degli uomini, la loro fantasia, i loro sogni, per insegnarci a non tenere la testa bassa, nemmeno quando è buio".

L'AUTORE Mario Calabresi (Milano, 17 febbraio 1970) è un giornalista e scrittore italiano, direttore del quotidiano La Stampa. Figlio del commissario Luigi Calabresi, assassinato nel 1972 (quando Mario aveva solo due anni), si iscrive presso l'Università Statale di Milano al corso di laurea in Giurisprudenza e poi a quello in Storia. In seguito frequenta l'Istituto per la formazione al giornalismo «Carlo de Martino» di Milano. Nel 1998 è all'ANSA come cronista parlamentare, nel 1999 passa a Repubblica, nella redazione politica. Dal 2000 al 2002 è a La Stampa, per la quale, da inviato speciale, racconta gli attentati dell'11 settembre 2001. Nel 2002 torna a La Repubblica, come caporedattore centrale vicario, e dal 2007 è corrispondente per il giornale da New York da dove racconta la campagna elettorale presidenziale del 2008. Il 22 aprile 2009, a 39 anni, è nominato direttore de La Stampa in sostituzione di Giulio Anselmi È autore di Spingendo la notte più in là (2007), libro dedicato alle vittime del terrorismo (dal quale è stato tratto uno spettacolo teatrale interpretato da Luca Zingaretti). Nel 2002 insieme a Francesca Senette e Andrea Galdi è stato insignito del premio Angelo Rizzoli di giornalismo e nel 2003 di quello intitolato a Carlo Casalegno. È sposato con Caterina Ginzburg, nipote di Natalia Ginzburg, e ha due figlie. (fonte Wikipedia)


Cos'è davvero cool oggi?






L'ABITO FA IL MONACO?
di Alberta Marzotto

Quali sono le tendenze, gli stili e gli status symbol che stanno emergendo nella moda? Cos'è davvero cool oggi? Perché gli anni Ottanta sono tornati in auge? Alberta Marzotto ci racconta la moda attraverso questo agile ed eclettico dizionario, una mappa indispensabile per addetti ai lavori e profani. Scorrendo le diverse voci capiamo chi sono i protagonisti di questo mondo, dagli stilisti più acclamati, ai designer, a chi invece “fa moda” (e perché), come Lady Gaga. Possiamo scoprire le tendenze dei colori, dei singoli capi di abbigliamento e accessori, dai jeans alla bandana, ma anche come funziona davvero il mercato della moda, le ragioni dei successi e degli insuccessi e come la rivoluzione digitale sta cambiando radicalmente anche questo settore. Con uno stile divertente e fresco e grazie a una profonda conoscenza dell'ambiente l'autrice ci aiuta a comprendere un fenomeno considerato di nicchia, perché associato erroneamente al lusso, ma che appartiene, volenti o nolenti, alla nostra vita quotidiana.

L'AUTRICE Alberta Marzotto è nata a Verona. Da sempre appassionata di moda, durante gli studi di filosofia ha cominciato a scrivere di nuove tendenze sulle pagine di Milano de «la Repubblica». Dopo una parentesi come product manager per il gruppo Marzotto, esperienza che le ha consentito di affinare il suo sguardo sul sistema, dal 1985 si dedica esclusivamente all’attività di giornalista freelance. Ha scritto di costume e di moda su «L’espresso» e collaborato con GPF di Giampaolo Fabris occupandosi di marketing dei beni di lusso. Dal 2003 affida le proprie osservazioni alla rubrica Pailettes sul supplemento «Affari & Finanza» de «la Repubblica». Parte della sua collezione di abiti è recentemente andata in vendita su Yoox.

martedì 17 maggio 2011

Il mondo non è dei furbi, questo libro spiega perchè.








BE STUPID
di Renzo Rosso

I proventi della vendita sono destinati alla Only The Brave Foundation (www.otbfoundation.org).
Un uomo di successo Un grande marchio
18 storie
Un manifesto creativo

Se credi che essere stupido sia una pessima idea, in questo libro scoprirai il contrario.

Nel racconto del fondatore di Diesel – commentato dal professor Guido Corbetta –, nelle storie di un pioniere per definizione, nei consigli di un uomo che ha sperimentato per primo che essere stupidi funziona davvero, imparerai che seguire l’istinto e non accontentarsi di scegliere sempre la strada ragionevole sono il modo più divertente per avere successo nella vita.
Be Stupid può sembrare un’esortazione ridicola.
Chi mai vorrebbe essere considerato stupido?
Per molti potrebbe sembrare un insulto ma non per Renzo Rosso. Il fondatore di Diesel è ben felice di fare cose che in molti considererebbero tali.
Nel corso della sua carriera ha assunto gente che lo colpiva più per la personalità che per l’esperienza, ha lanciato campagne pubblicitarie che ironizzavano sulla fashion industry e acquistato intere società agendo d’istinto. Stranamente, tutte queste cose hanno funzionato, perché essere stupido non è poi così sbagliato.
Quando Diesel ha lanciato la campagna Be Stupid, Renzo ha capito che non era solo una provocazione, ma che illustrava, con parole semplici, quello che lui e i suoi colleghi stavano facendo da anni: correre rischi, sfidare le convenzioni, seguire la passione, agire d’istinto, essere coraggiosi. Be Stupid non era solo uno slogan, era un manifesto.
In 18 episodi, dalla nascita di Diesel fino a oggi, Renzo racconta come il coraggio di prendere decisioni stupide e la capacità di vedere le cose non solo per ciò che sono già, ma per come potrebbero essere, lo hanno aiutato a costruire un’azienda di grande successo. Alla fine di ogni storia, il professor Guido Corbetta, docente dell’Università Bocconi di Milano, spiega il “metodo Renzo Rosso” perché altri possano trarne spunti e ispirazione per la propria vita personale e lavorativa. Il libro rispecchia i contrasti di Renzo Rosso: rigoroso ma divertente, creativo ma analitico, appassionato ma pragmatico.
Un viaggio coinvolgente al fianco di un uomo di successo che ha creduto nella forza della diversità e ne ha fatto una filosofia di vita e di lavoro.

L'AUTORE Renzo Rosso è il fondatore di Diesel, marchio icona mondiale di lifestyle. Pioniere e visionario, ha dato il via a uno stile di vita globale. Nel corso degli anni, ha reinventato il denim, la distribuzione, l’e-commerce, gli eventi e la pubblicità per cui Diesel ha vinto moltissimi premi. Oggi al suo gruppo fanno capo diverse aziende e marchi, dallo streetwear al prêt-à-porter. Renzo vive a Bassano del Grappa (Vicenza).

lunedì 16 maggio 2011

E SE GARIBALDI AVESSE PERSO?

seconda presentazione
presto su:





SE GARIBALDI AVESSE PERSO
Storia controfattuale dell'Unità d'Italia
di Pasquale Chessa

Che cosa ne sarebbe stato della penisola italiana se l'impresa del 1861 fosse fallita? E se la diplomazia di Cavour avesse perso? E se Vittorio Emanuele ii non fosse andato a Teano? E se Franceschiello avesse vinto? E se Mazzini. Nel momento in cui sembrava che il sentimento nazionale fosse oscurato da un diffuso opportunismo localista, abbiamo chiesto a sei grandi storici di mettersi alla prova della controfattualità: capire come sono andati i fatti confrontandoli con le alternative possibili e anche probabili. Giuseppe Berta, Emilio Gentile, Giovanni Sabbatucci dialogano sugli eventi del Risorgimento, che erano davvero appesi a un filo, mentre Luciano Cafagna, Franco Cardini, Mario Isnenghi nel loro racconto ipotetico assumono il punto di vista di tre protagonisti: Cavour, Francesco ii, Garibaldi. Il gioco si rivela ricco di sorprese e suggestioni per l'Italia di oggi e liquida i pregiudizi prodotti dalla «storia fatta con il senno di poi». Immaginare seriamente il destino di piccole Italie ha di per sé la conseguenza di rafforzare l'unità nazionale che è - come scrive il presidente Giorgio Napolitano, interprete del nuovo patriottismo - «l'autentico fine da perseguire».

L'AUTORE Pasquale Chessa (Alghero, 1947), giornalista dell'«Espresso», «l'Europeo», «Epoca», «Panorama», già docente di Storia dei fascismi in Europa alla Sapienza di Roma. Tra i suoi libri: Rosso e Nero (con Renzo De Felice), Italiani sono sempre gli altri (con Francesco Cossiga), Guerra Civile, Dux e L'ultima lettera di Benito (con Barbara Raggi). Attualmente collabora a «Reset», «il Fatto Quotidiano» e «La Nuova Sardegna».

sabato 14 maggio 2011

Inventarsi nemici per continuare ad esistere...






COSTRUIRE IL NEMICO
di Umberto Eco

“PER TENERE I POPOLI A FRENO, DI NEMICI BISOGNA SEMPRE INVENTARNE, E DIPINGERLI IN MODO CHE SUSCITINO PAURA E RIPUGNANZA.”
Umberto Eco

Il vero titolo di questa raccolta avrebbe dovuto essere il suo sottotitolo, ovvero “scritti occasionali”.
Solo la giusta preoccupazione dell’editore, che un titolo così pomposamente modesto potesse non attirare l’attenzione del lettore, mentre quello del primo saggio presenta qualche motivo di curiosità, ha fatto propendere per la scelta finale.
La virtù di uno scritto occasionale è data dal fatto che di solito l’autore non pensava affatto di doversi occupare di un certo argomento ma vi è stato spinto dall’invito a una serie di conversazioni o saggi a tema, che lo hanno indotto a riflettere su qualcosa che avrebbe altrimenti trascurato.
Ed ecco qui una serie di variazioni talora impegnate e talora divertite su temi come l’Assoluto, il Fuoco, il perché piangiamo sulla sorte di Anna Karenina, le astronomie immaginarie, i tesori delle cattedrali, le Isole Perdute, Victor Hugo e i suoi eccessi, le veline, il meccanismo dell’agnizione nel romanzo d’appendice, la fortuna o sfortuna di Joyce nell’epoca fascista, eccetera.
Tuttavia, che il titolo dell’insieme sia stato desunto dal primo scritto non è casuale, perché alla costruzione del Nemico l’autore si è appena dedicato nel suo ultimo romanzo, Il cimitero di Praga, né questo meccanismo perverso si è ancora arrestato perché, per tenere i popoli a freno, di Nemici bisogna sempre inventarne, e dipingerli in modo che suscitino paura e ripugnanza.

L'AUTORE Umberto Eco è nato ad Alessandria nel 1932; filosofo, medievista, semiologo, massmediologo, ha esordito nella narrativa nel 1980 con Il nome della rosa (Premio Strega 1981), seguito da Il pendolo di Foucault (1988), L’isola del giorno prima (1994), Baudolino (2000), La misteriosa fiamma della regina Loana (2004) e Il cimitero di Praga (2010). Tra le sue numerose opere di saggistica (accademica e non) si ricordano: Trattato di semiotica generale (1975), I limiti dell’interpretazione (1990), Kant e l’ornitorinco (1997), Dall’albero al labirinto (2007) e, insieme a Jean-Claude Carrière, Non sperate di liberarvi dei libri (2009).
Nel 2004 ha pubblicato il volume illustrato Storia della Bellezza, seguito nel 2007 da Storia della Bruttezza e nel 2009 da Vertigine della lista.

venerdì 13 maggio 2011

"UN FILO ROSSO CHE COLLEGA TRA DI LORO TUTTI I MISTERI VATICANI.”

presto su:






ATTENTATO AL PAPA
di Ferdinando Imposimato e Sandro Provvisionato

Che storia! Vale la pena provare a ricostruirla, tutta. Vi sono coinvolti ben sei paesi (Francia, Bulgaria, Russia, Germania,Turchia, Polonia), un killer, Ali Agca, l’attentatore del papa (altri suoi obiettivi Bourguiba,Walesa, Dom Mintoff, Khomeini) che dice di essere Gesù Cristo. Un bel gruppo di spie (monsignori, cardinali e persino guardie svizzere) che s’infiltrano nelle stanze del papa, due giudici bulgari che giudici non sono e anzi sono ritenuti i due organizzatori del sequestro nel 1983 di Emanuela Orlandi, strumento inconsapevole del terrorismo internazionale. E non è finita: un morto che in realtà non è morto (il presunto organizzatore dell’attentato al papa), due italiani trattati come spie dal governo bulgaro per ritorsione nei confronti del nostro ma che spie non sono, un sindacalista incarcerato e poi scagionato vent’anni dopo, senza nemmeno ricevere le scuse. Omicidi, sequestri, furti, ricatti, minacce (anche ai giudici); spie, terroristi, servizi segreti al gran completo, criminalità organizzata: come in una vera spy story entrano ed escono personaggi di ogni tipo (anche un monaco benedettino con Maserati Biturbo color giallo oro, spia della Stasi), e non mancano le sorprese. I due autori, un noto giornalista e un noto magistrato che ha seguito un filone dell’inchiesta sull’attentato ed è avvocato della famiglia Orlandi, hanno lavorato su documenti e testimonianze, contro silenzi e omertà. Il loro libro entra nel cuore del Novecento, tra equilibri politici mondiali e storie personali. A distanza di trent’anni da quel giorno (13 maggio 1981), la verità deve ancora essere chiarita del tutto, anche perché il giallo non finisce mai: ancora nel 1998 l’omicidio del comandante delle guardie svizzere (con sua moglie e il vicecaporale) e il furto dei documenti che aveva con sé mandano un messaggio molto chiaro: guai a chi vuole parlare, alle spie non si fanno sconti. Mai. E questo è un monito che vale per tutti, anche per il papa.

GLI AUTORI
Ferdinando Imposimato è uno dei magistrati che hanno lavorato di più sul caso Moro. Si è occupato anche della lotta ai sequestri di persona e di terrorismo, di mafia e di camorra, oltre che dell’attentato al papa. Ha lavorato per conto dell’Unione europea e dell’Onu. Parlamentare della sinistra indipendente per tre legislature, docente universitario, ha scritto per diversi quotidiani e settimanali. Attualmente è avvocato penalista.

Sandro Provvisionato, giornalista professionista, già direttore di Radio Città Futura, ha lavorato per dodici anni all’Ansa (da praticante a capo della redazione politica), per poi passare come inviato speciale al settimanale «L’Europeo» e diventare in seguito capo della cronaca del Tg5. Per questa testata ha lavorato anche nella redazione inchieste, è stato conduttore del tg della notte e inviato di guerra (in Kosovo e in Iraq). Dal 2000 è curatore del settimanale TERRA! di cui è anche conduttore. Dirige il sito www.misteriditalia.it.

Imposimato e Provvisionato hanno pubblicato per Chiarelettere DOVEVA MORIRE (2008), inchiesta sul caso Moro.

martedì 10 maggio 2011

Margaret Mazzantini, torna una delle scrittrici più amate.

seconda presentazione




NESSUNO SI SALVA DA SOLO
di Margaret Mazzantini

Tre anni dopo Venuto al mondo, torna una delle scrittrici più amate.

Margaret Mazzantini ci consegna un romanzo che è l’autobiografia sentimentale di una generazione. La storia di cenere e fiamme di una coppia contemporanea con le sue trasgressioni ordinarie, con la sua quotidianità avventurosa. Una coppia come tante.

Delia e Gaetano erano una coppia. Ora non lo sono più, e stasera devono imparare a non esserlo. Si ritrovano a cena, in un ristorante all’aperto, poco tempo dopo aver rotto quella che fu una famiglia. Lui si è trasferito in un residence, lei è rimasta nella casa con i piccoli Cosmo e Nico. La passione dell’inizio e la rabbia della fine sono ancora pericolosamente vicine. Delia e Gaetano sono ancora giovani, più di trenta, meno di quaranta, un’età in cui si può ricominciare. Sognano la pace ma sono tentati dall’altro e dall’altrove. Ma dove hanno sbagliato? Non lo sanno.

L'AUTRICE Margaret Mazzantini è nata a Dublino. Si è diplomata presso l'Accademia d'arte drammatica Silvio D'Amico di Roma nel 1982. Al suo esordio, per la sua interpretazione dell'Ifigenia di Goethe con la regia di Aldo Trionfo, vince il Premio Ubu. Negli anni successivi, è Antigone al teatro Greco di Siracusa, Contessina Julie al Teatro di Genova, Irina in Tre sorelle di Cecov... Il suo esordio in letteratura è del 1994 con Il catino di zinco che è vincitore del Premio Selezione Campiello.
Nel 2001 pubblica Non ti muovere con cui vince tra gli altri, il premio Grinzane Cavour, il premio internazionale Zepter come miglior libro europeo e nel 2002 il premio Strega. Non ti muovere è stato un caso editoriale da quasi due milioni di copie ed è stato tradotto in 35 paesi. Nel 2003, lavora a Zorro un eremita sul marciapiede, un monologo teatrale interpretato da Sergio Castellitto. Nel novembre 2008 esce Venuto al mondo che vince il premio Campiello 2009 ed è in fase di preparazione il progetto di realizzazione del film.

lunedì 9 maggio 2011

Le balle... che ci raccontiamo

seconda presentazione





LA PAPERA CHE VINCE ALLA LOTTERIA
e altre 99 trappole mentali di Julian Baggini

Dopo il successo de Il maiale che vuole essere mangiato, Julian Baggini ci propone in un fuoco di fila altre 100 brevi e argute pillole di filosofia: questa volta nel mirino ci sono gli argomenti ingannevoli che ciascuno di noi utilizza per affrontare le questioni più spinose del quotidiano. Un episodio tratto dalla cronaca diventa così l’occasione per chiarire – con rigore e umorismo – la differenza tra successione temporale e relazione causale: un uomo strofina la sua papera portafortuna, gioca alla lotteria e vince; quindi la papera gli ha portato fortuna. Quindi… un bel niente, è la filosofica obiezione dell’autore. Non c’è un rapporto causa-effetto tra strofinare il portafortuna e vincere alla lotteria, come il fatto che il pubblico appena uscito da un concerto di musica classica di solito non scippi vecchiette non è garanzia dell’influsso moralizzante di Bach. Le cause vere o presunte della guerra in Iraq, il dibattito sulle ricerche scientifiche controverse, lo stile manipolatorio dei media e della politica, l’astrologia e le medicine alternative sono solo alcuni degli argomenti affrontati con uno stile divertente e alla portata di tutti. Perché la filosofia non è per soli addetti ai lavori, ma ci riguarda da vicino, spesso più di quanto immaginiamo. Così, prendendo spunto da esempi concreti, Julian Baggini ci invita a smascherare gli errori di ragionamento in cui cadiamo nella vita di tutti i giorni, a volte solo per risparmiarci la fatica di analizzare in modo critico il pensiero nostro e altrui. Le frasi a effetto e le mezze verità sono infatti strumenti a cui ricorriamo per convincere noi stessi, prima ancora che gli altri. Ecco allora 100 esercizi di scetticismo quotidiano per imparare a riconoscere le trappole logiche su cui costruiamo i discorsi della nostra vita. Una ginnastica mentale per allenarsi ad affrontare un corpo a corpo prolungato con i dilemmi che magari vorremmo semplicemente evitare. Una sorta di sudoku filosofico cui dedicarsi da soli o in compagnia.

L'AUTORE Julian Baggini (nato nel 1968) è un filosofo britannico e autore di diversi libri di filosofia. E' l'autore di Il maiale che vuole essere mangiato e 99 pensieri ed altri esperimenti (2005) ed è co-fondatore e redattore-capo del I Filosofi 'Magazine.

sabato 7 maggio 2011

Natascha Kampusch, parla per la prima volta del rapimento






3096 GIORNI
di Natascha Kampusch

Natascha Kampusch è stata rapita mentre andava a scuola il 2 marzo del 1998, all’età di dieci anni. Il suo aguzzino l’ha tenuta prigioniera nella segreta di una cantina per 3096 giorni. Il 23 agosto 2006 è riuscita a fuggire con le sue forze. Adesso parla per la prima volta apertamente del rapimento, del periodo di prigionia, del suo rapporto con il rapitore e di come sia riuscita a sfuggire all'inferno. “Ora mi sento abbastanza forte per raccontare tutta la storia del mio sequestro.” Quando la mattina del 2 marzo 1998, mentre si reca a scuola, un uomo la trascina in un furgone bianco, il primo pensiero di Natascha Kampusch è che sarebbe morta di lì a poco. Qualche ora più tardi, quella bambina di dieci anni giace sul pavimento freddo di una cantina in una villetta, avvolta in una coperta. Intorno a lei regna l’oscurità più completa, l’aria è stantia e soffocante. In questa segreta di pochi metri quadrati vivrà per i successivi otto anni e mezzo. Wolfgang Priklopil, il rapitore, è l’unica persona alla quale può affidarsi. Lui la picchierà, la umilierà e cercherà di sottometterla. Fino all’estate del 2006, quando Natascha riuscirà a fuggire come ha pianificato dal primo giorno del suo rapimento. Ora Natascha Kampusch si sente abbastanza forte per raccontare quanto le è accaduto. Apertamente e senza filtri parla della sua difficile infanzia, della prigionia, dei maltrattamenti fisici e psichici subiti. Ma descrive anche come abbia imparato, in quella situazione senza via di uscita, a convivere con l’orrore. La storia vera di una ragazza che ha sopportato l’insopportabile, non si è fatta piegare e ha inseguito il suo sogno di libertà, fino a raggiungerlo.

L'AUTORE Natascha Kampusch, nata il 17 febbraio 1988 a Vienna, è stata la vittima del rapimento più lungo della storia recente. Nel 2006 ha riconquistato la sua libertà. Da allora cerca di condurre una vita normale. Nella primavera del 2010 si è diplomata. Un best seller mondiale, oltre 1.000.000 di copie vendute a oggi in Europa: oltre 300.000 copie vendute in Germania, oltre 200.000 in Inghilterra e oltre 200.000 in Francia. In corso di pubblicazione in 25 lingue.

venerdì 6 maggio 2011

Serve un pizzico di follia nella vita, per inseguire un sogno irragionevole.

seconda presentazione




NON CHIEDERE PERCHE'
di Franco Di Mare

Marco chiese il conto.
“Racun molim.”
“Jedna j po marca.”
Un marco bosniaco e mezzo. Frugò in tasca e trovò una moneta da due. Poi ci ripensò.
Cercò meglio e trovò gli spiccioli esatti.
Li appoggiò sul tavolo e se ne andò via.
Un marco e mezzo. Non un centesimo di più. Non avrebbe mai potuto lasciare una mancia alla madre di sua figlia.
Serve un pizzico di follia per inseguire, nella vita, quello che a tutti appare un sogno irragionevole.
Questa storia si sviluppa a Sarajevo, in piena guerra fratricida della ex Jugoslavia, nell’estate del 1992, quando i cecchini sono appostati dietro ogni persiana, le granate dilaniano interi quartieri, persino arrampicarsi su un albero può essere letale: c’è chi muore perché non ha saputo resistere alla tentazione delle ciliegie. Con la ferita di un matrimonio fallito ancora aperta, Marco De Luca è l’unico fra i suoi colleghi giornalisti ad aver accettato l’incarico di inviato per la televisione italiana in questo inferno. Raccontare la complessità dei Balcani in novanta secondi al Tg è impossibile, perciò non resta che denunciare l’inaudita barbarie. Come quella del bombardamento sull’orfanotrofio, dove Marco si precipita a realizzare un servizio.
Ma questa volta il filmato, paradossalmente, non ha nulla di drammatico. Come è possibile? In quella camerata piena di culle, Marco è rimasto colpito da un particolare che nessuno ha notato: c’è un’unica bimba bruna, mentre tutti gli altri sono biondi. E proprio quella bimba bruna lo spinge a inseguire, con un pizzico di follia, quello che a tutti appare un sogno irragionevole.
Questa storia, ispirata a vicende realmente accadute, ruota attorno a un formidabile atto d’amore che, a dispetto delle bombe e della burocrazia, si è potuto compiere grazie all’aiuto provvidenziale di due donne e alla determinazione incrollabile di un uomo.
Ed è diventata un romanzo che emoziona, commuove e rivela, in Franco Di Mare, un nuovo, sorprendente talento narrativo.

L'AUTORE Franco Di Mare è nato a Napoli nel 1955. Giornalista, dopo vent’anni come inviato di guerra, è passato alla conduzione televisiva (Speciale Tg1, Uno Mattina, Uno Mattina Estate e Sabato domenica e… la tv che fa bene alla salute). Ha ricevuto numerosi premi, fra cui due Oscar della televisione per i suoi reportage dal fronte. Raccogliendo alcuni ricordi dalle zone calde del pianeta, ha costruito uno spettacolo teatrale che è poi diventato un libro molto apprezzato: Il cecchino e la bambina (Rizzoli, 2009). Non chiedere perché è il suo primo romanzo.