Un grande evento ha recentemente coinvolto il mondo, e non solo quello cristiano: la beatificazione di Karol Wojtyla, il grande Papa che ha cambiato la storia.
Per esaltare l‘avvenimento, tre aziende piemontesi (Hever Edizioni di Ivrea, Arti Grafiche Martinetto di Romano Canavese, Vincenzo Bona spa di Torino), con il contributo progettuale di P.L. Bonatto di Milano, hanno realizzato uno speciale e inconsueto progetto editoriale: un album virtuale e reale per illustrare in modo innovativo e tradizionale i 104 viaggi pastorali che Giovanni Paolo II ha compiuto nei ventotto anni del suo pontificato, durante i quali ha incontrato milioni di persone di ogni religione, stretto mani, baciato bambini, abbracciato idealmente e concretamente tanta gente, lasciando un’impronta indelebile nell’animo di ogni persona.
È ora possibile ripercorrere questo suo eterno peregrinare, raccogliendo a computer le immagini da posizionare in un album virtuale, con un simpatico gioco interattivo che racconta vita e viaggi del Papa assunto all’onore degli altari. Giocare è semplice: basta cliccare su www.papakarol.com e seguire le istruzioni riportate in quattro lingue (italiano, inglese, spagnolo, polacco), francese e tedesco in previsione. L’album virtuale è composto da 48 pagine a colori, in cui possono essere inserite 280 immagini interattive. Ogni immagine, ingrandibile in zoom, è dotata di una completa didascalia nelle varie lingue. L’album è acquistabile in forma virtuale e/o cartacea e, a raccolta completata, verrà inviato direttamente a casa del partecipante all’iniziativa.
È un modo indubbiamente innovativo per seguire, divertendosi, gli spostamenti di Giovanni Paolo II da Santo Domingo a Lourdes, dalla Turchia al Regno Unito, dal Polo Nord al Madagascar, dal Senegal all’amata Polonia, dall’Australia all’India, da Cuba alla Romania, dalla Terra Santa alla Grecia, e via peregrinando. Dal 1979 al 200 il Santo Padre, infatti, ha viaggiato più di tutti i 263 predecessori messi insieme, trattando temi sociali e religiosi, riavvicinando popoli in guerra, visitando paesi dove nessun Pontefice era mai stato prima.
Vero Apostolo tra le genti, Giovanni Paolo II non ha mai smesso di cercare (e trovare) punti in comune con le altre religioni, sia a livello dogmatico che dottrinale, essendo portato al dialogo ecumenico e al franco confronto interreligioso.
Nel suo viaggio dalla Grecia alla Siria sulle orme di San Paolo, è stato il primo Pontefice a mettere piede in una moschea, così come è stato il primo a recarsi nel Regno Unito, dove ha incontrato la regina Elisabetta II e l’arcivescovo di Canterbury, capo della chiesa anglicana. Nei tantissimi viaggi in aree a maggioranza ortodossa il Papa non ha mai nascosto il suo profondo desiderio che fosse posto fine al Grande Scisma del 1054. Profondi rapporti, inoltre, ha mantenuto con le comunità ebraiche di tutto il mondo, rendendo spesso omaggio alle vittime dell’olocausto e promuovendo la riconciliazione con gli ebrei, da lui ritenuti i “fratelli maggiori” dei cristiani.
Ha creato e promosso, infine, le Giornate Mondiali della Gioventù, raccogliendo attorno a sé, da Roma a Sydney, da Parigi a Buenos Aires, da Manila a Santiago di Compostela, milioni e milioni di “Papaboys” giunti dai quattro angoli della terra per applaudirlo e ascoltarlo.
Nessun commento:
Posta un commento