giovedì 11 agosto 2011

C'è chi ha una pensione da 90.000 euro al mese...


SANGUISUGHE
di Mario Giordano
C'è il pensionato Inps più ricco d'Italia: 90.000 euro al mese. C'è l'onorevole che è stato in Parlamento un solo giorno e potrà contare per tutta la vita su una pensione da deputato. C'è l'ex presidente del Consiglio che ha tagliato le pensioni altrui e ne ha ottenuta per sé una da 31.000 euro al mese. C'è l'ex presidente della Repubblica che, oltre al vitalizio, incassa 4766 euro netti al mese come ex magistrato, pur avendo svolto questa attività per soli 3 anni. E poi ci sono le baby pensioni, le pensioni ai mafiosi, le doppie, triple e quadruple pensioni: mentre al cittadino qualunque vengono chiesti continui sacrifici sul fronte previdenziale, mentre l'Europa insiste per allungare la vita lavorativa e i giovani non sanno se potranno mai avere una vecchiaia serena, la casta dei pensionati d'oro mantiene i suoi privilegi, anzi se ne riserva sempre di nuovi. Tutto perfettamente legale, s'intende, ma con la differenza non trascurabile che, in questo caso, la legge viene applicata con sorprendente rapidità, mentre ci sono centinaia di comuni cittadini che devono attendere anni per veder riconosciuti i loro diritti previdenziali. Dal dirigente della Banca d'Italia che va a riposo a 44 anni con 18.000 euro al mese al burocrate che, ancora nel 2009, va in pensione a 47 anni con 6000 euro netti (e l'incarico da assessore), dal commesso del Senato che prende 8000 euro al mese alla bidella pensionata a 29 anni, dal falso cieco che va a ritirare la pensione al volante della sua automobile alle presunte pensionate dell'agricoltura che giurano di aver passato anni a raccogliere «olive quadrate», Mario Giordano ci guida nel labirinto degli scandali, degli inganni e degli abusi della previdenza italiana: un buco nero che grava sulle spalle dei contribuenti e mette a rischio il loro futuro.
Da questo desolante panorama emerge un'indicazione chiara: visto che continuano a chiedere tagli alle pensioni, non si potrebbe cominciare da qualcuno di questi privilegi?

L'AUTORE (fonte Wikipedia) Mario Giordano (Alessandria, 19 giugno 1966) è un giornalista e scrittore italiano. La sua carriera inizia in un settimanale cattolico di Torino, per poi proseguire nel 1994 a L'Informazione e nel 1996 al quotidiano Il Giornale diretto da Vittorio Feltri.
Dopo varie apparizioni al Maurizio Costanzo Show in qualità di ospite, il debutto in televisione avviene in RAI nel 1997 con la trasmissione di Gad Lerner, Pinocchio dove veste i panni del Grillo Parlante. Dopo aver condotto su Raitre Dalle venti alle venti, è tornato a lavorare con Lerner alla seconda edizione di Pinocchio, in cui, armato di bicicletta, presenta cifre e scandali sui temi caldi d'attualità. Dopo una breve parentesi al Tg1 diretto da Gad Lerner, dal quale si dimetterà contestualmente alle dimissioni del direttore, torna a Il Giornale fino al dicembre del 2000. Dal 4 aprile del 2000 fino alla fine di settembre del 2007 è stato direttore di Studio Aperto, spazio televisivo che negli anni ha contribuito a fargli acquisire una certa notorietà. Giordano ha anche diretto altre due trasmissioni televisive sulle reti Mediaset, Lucignolo e l'Alieno. Il 10 ottobre 2007 lascia il telegiornale Studio Aperto per dirigere Il Giornale, con il quale continuava a collaborare in veste di editorialista, in sostituzione di Maurizio Belpietro, passato alla guida del settimanale Panorama. L'insediamento nel quotidiano di via Negri avviene l'11 ottobre 2007. È coinvolto in un caso politico per una nota di redazione apparsa su Il Giornale del 30 aprile 2009, "Lambertow premiato dai giapponesi", nella quale ci si riferisce al popolo giapponese come "musi gialli", suscitando una richiesta di scuse ufficiali da parte del ministro e vice capo missione giapponese, Shinsuke Shimizu. Il 20 agosto 2009 lascia la direzione de "Il Giornale" per riapprodare a Mediaset come direttore delle Nuove Iniziative News e, dal 1º settembre 2009, torna direttore di Studio Aperto, il tg di Italia 1. Il 1º marzo 2010 lascia nuovamente Studio Aperto, che passa sotto la direzione di Giovanni Toti (già condirettore di Studio Aperto), e viene promosso a direttore di NewsMediaset, testata d'informazione del gruppo di Cologno Monzese. Il 29 dicembre 2010 torna a collaborare con Il Giornale, in veste di editorialista.

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