IO SONO IL LIBANESE
di Giancarlo De Cataldo
Sono passati dieci anni dalla prima edizione di Romanzo criminale, il capolavoro di De Cataldo ispirato alla storia vera - e tristemente nota - della banda della Magliana: nel frattempo, il romanzo è diventato prima un film, diretto da Michele Placido e interpretato da alcuni dei più grandi attori del nuovo cinema italiano (Pierfrancesco Favino, Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria, Stefano Accorsi, Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca, Elio Germano, solo per citarne alcuni), poi una serie cult, che ha incollato allo schermo milioni di telespettatori e ha ricevuto riconoscimenti dalla critica internazionale. Oggi, i protagonisti di Romanzo criminale tornano in una storia dal ritmo trascinante, Io sono il Libanese, che accompagna i personaggi dall'ottobre del 1976 fino all'incontro con «Freddo» e al rapimento del barone Rosellini... continua
Il Libanese avevaventicinque anni, un nome di battaglia che conoscevano ancora in pochi, troppo pochi, e un'ossessione. Voleva diventare il re di Roma. L'avevano preso per una storia di armi, e si era subito messo al lavoro: dal carcere potevano nascere grandi cose. I camorristi dettavano legge, i romani chinavano il capo. I romani dormivano. Il suo compito: svegliarli. Aveva sondato il terreno con uno spacciatore del Tufello, un cassettaro di Borgo Pio, un giovane rapinatore della Borghesiana e un usuraio di piazza del Fico. Niente da fare. Finché si manteneva sul vago, lo stavano a sentire, sembravano persino interessati. Eh, certo, Roma nun è piú quella de 'na vorta… qua le cose nun vanno… nun semo piú padroni a casa nostra… tocca inventasse quarche cosa… Ma appena si azzardava a scendere sul concreto, partivano moccoli e scaracchie. Che? Un progetto? Organizzazione? Ma noi siamo già organizzati. Ognuno ci ha la sua batteria, e basta e avanza, ché a Roma, se sa, due semo troppi, e tre è già 'na folla... continua
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