la fantascienza nel secolo 18°

Nella seconda metà del 18° secolo Il Castello di Otranto Horace Walpole segnò l’inizio del romanzo gotico.

Il libro ebbe tale successo che l’esempio fu subito seguito da altri autori come William Beckford con Vathek,  Ann Radcliff  con I Misteri di Udolfo,  eN. G. Lewis con Il Monaco. Tutti questi lavori mescolavano orrori, misteri e spiegazioni scientifiche.

Capolavoro di questo genere fu, Frankenstein, il moderno prometeo  di  M. Shelley (1817), considerato vero e proprio primo esempio di Fantascienza.  P. B. Shelley, sua moglie Mary insieme con Lord Gordon Byron e il loro amico, il medico Italiano John Polidori,   avevano letto Fantasmagoriana e avevano così deciso di scrivere ognuno di loro una storia di misteri. Mary disse di avere avuto la visione di un uomo su un tavolo  che per mezzo di una macchina prendeva vita;   nella prefazione scrisse infatti di non voler scrivere un libro sul soprannaturale , ma sul potere della scienza.

Questa fu la prima volta che il tema della creazione venne toccato con un supporto della scienza e con un giudizio morale finale : l’Uomo viene punito per la sua presunzione.

Solo recentemente robots e androidi non riescono a punire il proprio creatore, ma esiste comunque una sorta di morale. Un esempio è  2.001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick (1968)

Nel frattempo le nuove invenzioni tecniche stavano scioccando e cambiando il mondo. Dopo la scoperta della stampa di Guttemberg, nel  1753 la macchina a vapore segnò l’inizio della rivoluzione industriale con i suoi miglioramenti ed anche i suoi aspetti negativi.

Il ritmo delle invenzioni aumentò. Basti pensare alla mongolfiera (1783) e alle ferrovia con i conseguenti cambiamenti nel pensiero filosofico e in campo letterario.

Nel 1835 alcuni articoli intitolati Scoperte sulla Luna di recente fatte al Capo di Buona Speranza di Sir  John Hershel apparvero sul The Sun di  New York. Descrivevano anni di osservazione della luna e la scoperta della vita sul satellite. Questi articoli attrassero l’opinione pubblica, ma in seguito si scoprì che erano nate dalla fantasiosa penna di un giornalista, un certo Richard Adam Locke,e questi articoli presero il nome di  The Moon Hoax, la Truffa della Luna.




to be continued