la fantascienza dopo la Seconda Guerra Mondiale

Le armi nucleari avevano fornito material su cui inventare storie fin dai tempi di H. G. Wells, ma con la seconda Guerra Mondiale queste “invenzioni” divennero realtà e portarono ad ulteriori sviluppi.
Inoltre le riviste si fusero e crearono dei fan club, ognuno con un leader.

Negli anni quaranta anche il cinema iniziò ad interessarsi alla fantascienza. Il testo di  John Baxter sulla fantascienza nel cinema cita, come primo film, il documentario Destination Moon.

Ma i film non rispettavano totalmente le regole del genere in quanto sottolineavano la negatività della macchina e lo scienziato era solitamente un pazzo che metteva in pericolo popoli e natura. 
I film televisivi cadevano poi in un altro errore, la ripetitività, nemico mortale della fantascienza.

Comunque grazie a queste influenze delle nuove arti come mezzi di comunicazione il termine fantascienza divenne più ampio e coinvolse  altri ambiti e altri generi.

Le riviste di Fantascienza e Fantasy iniziarono a coprire il divario tra questi due sottogeneri che vennero considerate finalmente letteratura.

Inoltre, nel 1950, Horace Leonard Gold creò  Galaxy e pubblicò storie basate su un eroe:  lo scienziato tormentato come Frankenstein di Mary Shelley, l’uomo ipersensibile come in Edgar  Allan Poe o l’ingegnere come in Jules Verne, l’uomo che si rapporta alla natura come in Edgar Rice Burroughs e l’eminente scienziato come in Hugo Gernsback
Il centro era ora l’uomo della classe media che accetta la situazione e adatta la sua vita ad essa. Di solito il ribelle o l’outsider gli si oppone. 

(the end)