giovedì 30 maggio 2013

Oltre al grande Giullare, la grande Comica dell’Arte Franca...

Dario Fo e Franca Rame, una vita per l'arte 
Bozzetti, figure, scene pittoriche e teatrali
a cura di Anna Barsotti
euro: 13,60

Data di pubblicazione: settembre 2011
Questo volume, nato a seguito d’un rinnovato, e sapientemente scenografico, percorso espositivo di “Pupazzi con rabbia e sentimento” del Fo non solo attore-autore, raccoglie contributi di studiosi attratti dalla pluridisciplinarità e quindi capaci di focalizzarne i punti chiave negli oltre cinquant’anni di produzione della coppia premio Nobel. Oltre al grande Giullare, la grande Comica dell’Arte Franca, i cui registri tragici arricchiscono la dinamica polivalente d’una compagnia non a caso vestita dalla straordinaria e segnatamente artigianale sartoria Rame.  Emerge dal complesso dei saggi una stratificazione dialettica, teatro-pittura, corpo-figura, azione-narrazione, mitologia-mitografia, fondata sulla contaminazione tragi-comica che non si esaurisce, per Fo, neppure quando abbandona il modulo comico-farsesco a favore di una tragicità arcaica, nel lavoro inedito sul caso Moro.
Affrontata in parallelo o insieme, la coppia mostra da un lato la capacità “sintetica” del corpo attorico di Fo, in un libero scambio tra foglio dipinto e scena, che rompe anche per il pubblico la cornice del teatro; specialmente a partire da quel “Mistero buffo” di cui sono indagati i rapporti di continuità e discontinuità con i narr-attori. Un lato dunque illustrato sia nei suoi aspetti d’interazione fra immagini parlanti e azioni figurate sia in quelli delle “lezioni d’arte”, come punti d’approdo dell’osmosi iconico-performativa dell’artista. Dall’altro, con la Rame spicca, nella coppia, non solo il lato “femminile”, ma la sua autonoma creatività, che tocca l’apice nello psicodramma dello stupro, e s’afferma già in quella “Medea” che costituisce una sorta di “mito secondo”, nell’intreccio di cultura classica e contemporaneità.

LE AUTRICI
Anna Barsotti è ordinario di Discipline dello Spettacolo presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Pisa. Ha prodotto studi sul rapporto lingua-dialetto dal teatro di Verga e Capuana alla nuova drammaturgia napoletana e siciliana, su De Roberto, Praga, d’Annunzio, Bontempelli, Scarpetta, Viviani, sulla critica teatrale italiana e il ’900, e un agile percorso da Pirandello a Fo. Fra le sue pubblicazioni, “Giacosa e Verga drammaturgo” (Premio Idi-Saint Vincent “Silvio d’Amico” 1974),“ Rosso di San Secondo” (1978), “Il teatro dei “Maggi” in Toscana” (1983), “Futurismo e avanguardie nel teatro italiano fra le due guerre” (1990). Per “Eduardo drammaturgo” (Bulzoni 1988-1995) ha ricevuto il Premio “Luigi Russo”; dopo l’“Introduzione a Eduardo” (Laterza 1992) ha curato, per Einaudi, la nuova edizione della “Cantata dei giorni dispari” (1995) e della “Cantata dei giorni pari” (1998) e ha pubblicato “Eduardo” (2003). Ha indagato le relazioni fra tragico e comico da fine Settecento a fine Novecento e oltre: “Alfieri e la scena” (Bulzoni 2001); “Eduardo, Fo e l’attore-autore del Novecento” (Bulzoni 2007); “La lingua teatrale di Emma Dante” (ETS 2009). Dirige e condirige per ETS le collane: “Narrare la scena”, “Il canone teatrale europeo”, “Percorsi critici fra mondo del teatro e teatro del mondo”.

Eva Marinai è dottore di ricerca in Storia delle Arti Visive e dello Spettacolo, insegna Teorie sull’attore presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Pisa e collabora con la Fondazione Pontedera Teatro. Ha prodotto studi sul teatro classico e contemporaneo con particolare attenzione per la materia comica, sul teatro di ricerca, sulle rivisitazioni del mito, sull’arte della recitazione e sulla drammaturgia d’attore. Fra le sue pubblicazioni, “Il comico nel teatro delle origini” (Titivillus 2003); il volume collettaneo “Comicità negli anni Settanta. Percorsi eccentrici di una metamorfosi fra teatro e media” (ETS 2005) curato con I. Vazzaz e S. Poeta; “Gobbi, Dritti e la satira molesta. Copioni di voci, immagini di scena 1951-1967” (ETS 2007), in cui un posto centrale è occupato dall’indagine sui primi esperimenti teatrali – radiofonici e scenici – di Dario Fo; infine “Teorie sull’attore. Percorsi critici per capire le fonti” (Felici 2010).

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