Le donne sono più monogame degli uomini. Le donne cercano relazioni stabili, non sesso occasionale. Il desiderio delle donne è legato all’istinto riproduttivo. Alle donne non piace la pornografia. Tutti falsi miti. Che Daniel Bergner smonta uno per uno. Perché il desiderio femminile è radicalmente diverso da come è stato sinora raccontato.
Le donne desiderano. E non certo nel modo etereo e romantico che ci hanno sempre fatto credere. Desiderano potentemente. E non solo in situazioni legate alla riproduzione. Anzi, se c’è qualcosa che polverizza il desiderio femminile è proprio la routine famigliare. Ben più che per gli uomini. Peccato che per secoli, almeno da Galeno in avanti, ci siano state tramandate teorie ben diverse, alle quali le donne si sono in qualche modo sempre conformate. Principalmente mentendo. In primo luogo a sé stesse. Ma una volta eliminate le sovrastrutture culturali, sociali e religiose, è forse possibile arrivare a inquadrare che cosa davvero vogliano le donne. È quel che ha fatto Daniel Bergner, intervistando donne, sessuologi, primatologi e psichiatri, e tracciando una nuova, sorprendente, mappa del desiderio femminile.
Gli uomini, intesi come maschi, sono animali. Per quanto riguarda l’eros, accettiamo questa affermazione come una sorta di assioma psicologico. La società li doma, li tiene per lo più a bada, ma non al punto di nascondere il loro stato naturale, che si manifesta in un’infinità di modi.
L’AUTORE Daniel Bergner vive a Brooklyn con la moglie e due figli. Collabora con il «New York Times Magazine». È autore di un romanzo e di due libri-inchiesta: The God of the Rodeo, nominato «New York Times Notable Book of the Year» nel 1999, e di In the Land of Magic Soldiers (2003). Per Einaudi Stile libero ha pubblicato Il lato oscuro del desiderio. I sentieri deviati dell’attrazione sessuale (2009), vincitore del Los Angeles Times Best Book of the Year e di molti altri premi, e Che cosa vogliono le donne. Contro i luoghi comuni su sesso e tradimento (2014). I suoi articoli e editoriali sono stati pubblicati anche da «Granta», «Harper’s Magazine», «New York Times Book Review».
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