Il gioco è una metafora della vita: si soffre o si è felici, ci si agita o ci si difende dalle emozioni continue, si lotta o ci si rassegna a ciò che accade, dominabile o no dalla nostra volontà. Quindi il gioco, sostiene Cesare Lanza in questo pamphlet, non solo non è amorale o distruttivo, ma è addirittura educativo perché insegna a saper vincere e a saper perdere e a comportarsi in maniera intelligente e dignitosa di fronte ai rischi dell’azzardo, cioè della vita. È partendo da questo presupposto che Lanza fa il suo Elogio del gioco d’azzardo dando però voce anche a chi non la pensa come lui. E lo fa mettendo sul piatto le argomentazioni più diverse: il gioco, come attività di intrattenimento, esiste da sempre in tutte le culture; l’ambiguità dello Stato che da un lato mette sotto accusa il gioco e dall’altro fa da biscazziere e incassa ben felice i soldi che ne derivano attraverso le tasse; il gioco legalizzato è un’attività produttiva che dà lavoro a migliaia di persone e prevede che una parte di fondi sia destinato a iniziative e manifestazioni culturali e di beneficenza; il gioco è stato fonte di ispirazione di grandi opere letterarie e cinematografiche; i proventi derivati dai giochi, anche in passato, hanno consentito la realizzazione di numerose opere d’arte e di far fronte a momenti di criticità. Ma non solo. Da grande esperto di gioco qual è, l’autore ha raccolto aneddoti e stravaganze sul tavolo verde per soddisfare la curiosità di tutti, appassionati e non.
L’AUTORE Cesare Lanza, 1942, è nato a Cosenza e, dopo aver girato l’Italia per vari incarichi professionali, ora vive stabilmente a Roma. Giornalista, ha diretto alcuni importanti quotidiani (Il Secolo XIX, il Corriere d’Informazione, il Lavoro, La Notte) e ha collaborato alle più prestigiose testate italiane. Nel primo decennio del terzo millennio, ha lavorato soprattutto in televisione, come autore di popolari programmi su Rai 1 e Canale 5 (tra cui Domenica In, Buona Domenica, Il senso della vita, Festival di Sanremo). E oggi, alla vigilia del traguardo finale, vorrebbe seguire, integralmente, il consiglio che la madre gli diede quando era ancora al liceo: leggere, scrivere, studiare. È considerato il maggior esperto italiano di gioco d’azzardo: sull’argomento ha pubblicato numerosi libri ed è orgoglioso di aver vinto alcuni tornei di chemin de fer nei principali casinò italiani.
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