lunedì 28 aprile 2014

Lucia Annibali, ci siamo tutti. Le ustioni non hanno corroso la tua forza…

IO CI SONO
di Lucia Annibali e Giusi Fasano
ebook euro: 7,99
16 aprile 2013, una sera qualunque. Lucia, una giovane avvocatessa di Pesaro, torna a casa dopo essere stata in piscina. Ad attenderla, dentro il suo appartamento, trova un uomo incappucciato che le tira in faccia dell’acido sfigurandola. Le ustioni, devastanti, corrodono anche il dorso della sua mano destra. Quella stessa notte viene arrestato come mandante dell’aggressione Luca Varani, avvocato, che con Lucia aveva avuto una tormentata relazione troncata da lei nell’agosto del 2012 e che, secondo la magistratura, aveva assoldato per l’agguato due sicari albanesi, pure loro poi arrestati. Come avviene in molti, troppi episodi di violenza contro le donne, anche in questo caso è stato l’abbandono a innescare la miccia del risentimento. Lo schema è purtroppo “classico”: il possesso scambiato per amore, la rabbia che diventa ferocia, fino all’essenza della crudeltà: l’acido in faccia. In questo libro Lucia Annibali ripercorre la sua storia con quell’uomo, dal corteggiamento al processo («Il tempo con lui è stato una bestia che digrignava i denti e io mi lasciavo sbranare »); passa in rassegna i momenti dell’emozione e quelli della sofferenza; racconta l’acido che scioglieva il suo viso («Un minuto dopo la belva era ammaestrata») e poi i mesi bui e dolorosissimi, segnati anche dal rischio di rimanere cieca. Per la sua tenacia, la sua determinazione e il coraggio di mostrarsi, oggi Lucia è diventata un’icona, punto di riferimento per tutte le altre donne («Io non mi arrendo, e questa ferita diventerà la mia forza»). Testimonianza autentica e toccante di un grave fenomeno del nostro tempo, Io ci sono è un libro importantissimo. Per uomini e donne consapevoli che l’amore sia “solo quello buono” ma anche per tutte le Lucie ancora prigioniere di un non amore.
L’AUTRICE Lucia Annibali, nata a Urbino il 18 settembre 1977, vive nelle Marche ed è avvocato. Nell’aprile 2013 è stata vittima del tragico episodio di violenza che racconta in questo libro. L’8 marzo 2014 il capo dello Stato Giorgio Napolitano le ha conferito l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica: «Per il coraggio, la determinazione, la dignità con cui ha reagito alle gravi conseguenze fisiche dell’ignobile aggressione subita».

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