LOLITO
di Daniele Luttazzi
Editore Chiarelettere
euro: 12,67
da “Il fatto Quotidiano” il monologo di Daniele Luttazzi
di Daniele Luttazzi
Editore Chiarelettere
euro: 12,67
da “Il fatto Quotidiano” il monologo di Daniele Luttazzi
Già protagonista di un racconto di trenta pagine, scritto da Luttazzi nel 1999 e subito distrutto, il personaggio dell’imprenditore spudorato e nello stesso tempo ammaliatore di masse si concretizza artisticamente, dopo anni di tentativi e ripensamenti, nel Lolito di questo romanzo.
L’intera opera, sotto forma di una confessione spregiudicata, include, senza scrupoli, un profluvio di parole e di situazioni così sconce che neppure il gagliardo filisteo più rotto alle convenzioni moderne riuscirebbe a restarne indifferente; ma se, per accontentare i perbenisti, l’editore tentasse di diluire o di omettere scene che un certo tipo di mentalità definirebbe “afrodisiache”, si dovrebbe rinunciare del tutto alla pubblicazione del testo, in quanto queste scene, che potrebbero essere accusate, a torto, di una loro sensuale autonomia, sono invece le più strettamente funzionali allo sviluppo di una vicenda tragica che mira, senza tentennamenti, all’apoteosi morale. Ancor più cospicuo del valore letterario, infatti, è l’impatto etico che il libro, incolume, dovrà avere sul lettore serio, affinché da questo abominevole tentativo d’espiazione individuale derivi un magistero di carattere generale.
La minorenne traviata, la madre tardona, l’ansimante maniaco, infatti, non sono soltanto personaggi vividi di una storia esecranda, ma funzioni narrative che, additando mali potenti, mettono in guardia contro tendenze pericolose. Educare una generazione migliore per edificare un mondo più elegante: questo il grande monito che sale dalle pagine del libro, questa la grande responsabilità che i tempi ci impongono, questa la grande sfida che ci attende.
Tocca a noi. A ciascuno e a tutti.
L’intera opera, sotto forma di una confessione spregiudicata, include, senza scrupoli, un profluvio di parole e di situazioni così sconce che neppure il gagliardo filisteo più rotto alle convenzioni moderne riuscirebbe a restarne indifferente; ma se, per accontentare i perbenisti, l’editore tentasse di diluire o di omettere scene che un certo tipo di mentalità definirebbe “afrodisiache”, si dovrebbe rinunciare del tutto alla pubblicazione del testo, in quanto queste scene, che potrebbero essere accusate, a torto, di una loro sensuale autonomia, sono invece le più strettamente funzionali allo sviluppo di una vicenda tragica che mira, senza tentennamenti, all’apoteosi morale. Ancor più cospicuo del valore letterario, infatti, è l’impatto etico che il libro, incolume, dovrà avere sul lettore serio, affinché da questo abominevole tentativo d’espiazione individuale derivi un magistero di carattere generale.
La minorenne traviata, la madre tardona, l’ansimante maniaco, infatti, non sono soltanto personaggi vividi di una storia esecranda, ma funzioni narrative che, additando mali potenti, mettono in guardia contro tendenze pericolose. Educare una generazione migliore per edificare un mondo più elegante: questo il grande monito che sale dalle pagine del libro, questa la grande responsabilità che i tempi ci impongono, questa la grande sfida che ci attende.
Tocca a noi. A ciascuno e a tutti.
AUTORE Daniele Luttazzi è nato a Pietroburgo nel 1961 da una famiglia dell’antica aristocrazia russa. Grazie alla glasnost’ poté trasferirsi in italia e ne adottò la lingua, che adopera tuttora con la medesima disinvoltura del suo idioma natio. Dopo aver introdotto nella tv del Bel paese, con un monologhetto di 15 minuti a “Raiperunanotte”, un’atmosfera di spontaneità divertente e controversa, in questo nuovo libro Luttazzi continua quella polemica combustibile liberando appieno la propria incantevole personalità, che un critico ha definito “l’equivalente umano del chewing gum che ti si appiccica sotto le suole”.
Nessun commento:
Posta un commento