Si dice spesso che l’Italia non riesce più a immaginare il futuro. Ma il vero problema è che abbiamo perso di vista il passato. Non riusciamo più a collocarci in una traiettoria storica, a inquadrare il nostro presente sulla base del percorso che ci ha condotti fin qui. Un po’ come il dormiglione di Woody Allen, che si risveglia all’improvviso in un futuro del quale non riesce a capire il senso. Per questa ragione siamo intrappolati sotto la cappa di un eterno presente privo sia di memoria che di prospettive. Nel quale tutto – dibattiti, problemi e personaggi, soprattutto personaggi – si ripresenta continuamente sotto forma di farsa. Oggi, una nuova generazione si affaccia al potere. Ma sarà in grado di evitare le trappole del nuovismo a tutti i costi, senza ricadere nella palude della conservazione e della rendita? In questo libro, Giuliano da Empoli va alla scoperta dei trenta-quarantenni che stanno reinventando l’Italia. Ne esce il ritratto sorprendente di una generazione assai più consapevole di quanto i luoghi comuni su Twitter e i «bamboccioni» possano far pensare. Cresciuta in anni di crisi e attraversata da mille contraddizioni. Ma capace di guardare al passato per riscoprire le componenti più vitali del modello italiano.
AUTORE Giuliano da Empoli è presidente del Gabinetto Vieusseux e editorialista del «Messaggero». In precedenza è stato assessore alla Cultura di Firenze, amministratore delegato della Marsilio Editori e membro del consiglio di amministrazione della Biennale di Venezia. Ai rapporti tra le generazioni ha dedicato il suo primo libro, Un grande futuro dietro di noi (1996), al quale sono seguiti La guerra del talento (2000), Overdose (2002), Fuori Controllo (2004), La sindrome di Meucci (2006), Canton Express (2008), Obama. La politica nell’era di Facebook (2008) e, da ultimo, Contro gli specialisti (2013).
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