Infedele. Nomade. Eretica. La voce più sincera del mondo musulmano ci spiega perché oggi l’Islam può cambiare. E perché ha bisogno dell’Occidente.
“È mia intenzione mettere a disagio molte persone: non solo i musulmani, ma anche i difensori occidentali dell’Islam. Non lo farò disegnando vignette, voglio invece sfidare secoli di ortodossia religiosa con idee e argomenti che, sono certa, saranno definiti eretici: l’Islam non è una religione di pace.” Impegnata da sempre nella difesa dei diritti umani, con opinioni radicali che le sono già valse una fatwa, Ayaan Hirsi Ali è una delle voci più potenti e controverse del mondo islamico. Attraverso la sua drammatica esperienza, tessendo insieme analogie storiche ed esempi illuminanti della società musulmana contemporanea, intende demolire i luoghi comuni sull’Islam – quelli che ci impediscono di riconoscere che la violenza, e la sua giustificazione, sono esplicitamente presenti nei suoi testi sacri. Solo guardandolo per quello che è potremo risolvere il problema sempre più pressante e globale della violenza politica perpetrata in nome della fede. L’Occidente ha le sue responsabilità: non può avere paura di apparire intollerante e abdicare al pensiero critico. L’Islam ha bisogno di una riforma che ne sovverta i principi, anche religiosi, una riforma pacifica contro le stragi di Is e Boko Haram che, nella proposta dell’autrice, dovrà costruirsi su cinque pilastri concettuali: garantire che Maometto e il Corano siano aperti all’interpretazione e alla critica; dare priorità all’esistenza terrena; legare le mani alla sharia; porre fine alla pratica dell’“ordinare il bene e proibire il male”; e, infine, abbandonare l’appello al jihad. Anche questa volta le sue non sono parole leggere: “Non vedo altra via, per noi, verso il futuro: altra via, almeno, che non sia disseminata di cadaveri”.
AUTORE Ayaan Hirsi Ali è nata in Somalia nel 1969, è arrivata in Olanda nel 1992, dieci anni dopo è stata eletta deputata al parlamento dell’Aja. Nel 2006 si è dimessa dal suo incarico in seguito a una contestazione sulla sua richiesta di asilo politico. Ha raccontato la sua vita e le sue battaglie di libertà in Infedele (Rizzoli 2007, ora in Bur).
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