«C’è tanto ricordo in questo romanzo. Ed è un ricordo di valori e di persone. È un ricordo delle radici – sempre presenti – della famiglia di ieri, di oggi, di domani, di sempre, dell’amore per la professione e per il calcio, metafora della vita…»
Giancarlo Abete, Presidente Federazione Italiana Giuoco Calcio
Bernardo, il protagonista di Le cose verranno da sole, è un anonimo ma arguto avvocato di Amatrice, figlio di contadini, che si trova invischiato in una torbida storia di finte sponsorizzazioni che interessano una piccola società di calcio locale. È l’inizio di una guerra impari contro i «poteri forti» del mondo del calcio. Lui cerca di investigare, ma con gli scarsi strumenti a sua disposizione la sua battaglia si rivela quasi impossibile. Neppure la sua elezione nel Consiglio federale riesce ad aiutarlo. Quello che intimamente gli dà forza è l’esempio e l’educazione al sacrificio trasmessi dai suoi genitori e da suo nonno, di cui conserva gelosamente, come una reliquia, le lettere dal fronte della Grande Guerra, scritte a Cima 11, a quota 3000, sulle montagne di San Candido, dove la storia trova il suo epilogo. Tuttavia la vita è strana e si lascia interpretare solo a posteriori, in questo caso riportando anni dopo i protagonisti sulla stessa scena, ma a parti invertite.
Giancarlo Abete, Presidente Federazione Italiana Giuoco Calcio
Bernardo, il protagonista di Le cose verranno da sole, è un anonimo ma arguto avvocato di Amatrice, figlio di contadini, che si trova invischiato in una torbida storia di finte sponsorizzazioni che interessano una piccola società di calcio locale. È l’inizio di una guerra impari contro i «poteri forti» del mondo del calcio. Lui cerca di investigare, ma con gli scarsi strumenti a sua disposizione la sua battaglia si rivela quasi impossibile. Neppure la sua elezione nel Consiglio federale riesce ad aiutarlo. Quello che intimamente gli dà forza è l’esempio e l’educazione al sacrificio trasmessi dai suoi genitori e da suo nonno, di cui conserva gelosamente, come una reliquia, le lettere dal fronte della Grande Guerra, scritte a Cima 11, a quota 3000, sulle montagne di San Candido, dove la storia trova il suo epilogo. Tuttavia la vita è strana e si lascia interpretare solo a posteriori, in questo caso riportando anni dopo i protagonisti sulla stessa scena, ma a parti invertite.
Le cose sono andate maturando nel tempo, sono venute da sole, con la sentenza di primo grado del processo a Calciopoli. L’orizzonte che Bernardo traguardava tanti anni prima non era sparito, si era solo spostato un po’ più in là nel tempo, mentre la Divina Provvidenza lavorava in silenzio. Scritto con un linguaggio fluido e accattivante che trascina il lettore all’ultima pagina per scoprire l’epilogo della vicenda di Bernardo, Le cose verranno da sole è un romanzo che tradisce l’esperienza accumulata da Dino Feliziani in trent’anni di incarichi federali, in posizioni tecniche di crescente responsabilità.
AUTORE Belardino (Dino) Feliziani, romano, è commercialista e si occupa di M&A, operazioni di finanza straordinaria, diritto societario e diritto penale dell’economia. È stato membro del Comitato tecnico e coordinatore degli ispettori della FIGC dal 1983 al 1986. Nel 1985 è diventato anche consulente del Comitato organizzatore della Coppa del Mondo di calcio «Italia ’90», assumendone poi, nel 1987 e fino al 1991, il ruolo di Capo della segreteria generale e degli affari generali e contrattuali. Ha organizzato «Casa Italia» a Seoul alle Olimpiadi di Corea del 1988. Si è occupato, tra gli altri, del «caso Milan», della valutazione e cessione della Fiorentina, della Roma dopo la scomparsa del Presidente Viola, e nel 2003 della valutazione del parco giocatori del Torino. Dal 1996 è rientrato in Federazione come revisore dei conti, incarico ricoperto fino al 14 gennaio 2013. Nel 2008 ha pubblicato il suo primo romanzo, Finché avremo paura (Edizioni Libreria Croce, Premio “Sulle ali del cielo” 2010).
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