… (segue) A TUTTO CIÒ, UN MODO CIOÈ DI PERDER PESO CON GUSTO, MA IN MANIERA STRATEGICA. NARDONE AFFRONTA L’ARGOMENTO DA UN PUNTO DI VISTA PSICOLOGICO, RIDUCENDO IL PARADOSSO DELLA DIETA A UN CALCOLO QUASI MATEMATICO, UNA “LOGICA NON ORDINARIA” CHE PERMETTE DI “GESTIRE AL MEGLIO IL PIACERE DERIVANTE DAL CIBO”.
MI SPIEGO SUBITO: NE “LA DIETA PARADOSSALE” , CELEBRE (BESTSELLER?) DELLO PSICOLOGO, NON TROVERETE NE DOSI, NE RICETTE, NE TANTO MENO SUGGERIMENTI DI CUCINA.
NARDONE ANALIZZA NON TANTO QUELLO CHE SUCCEDE A LIVELLO DELLO STOMACO, MA QUELLO CHE AVVIENE A LIVELLO MENTALE, PERCHÉ È QUI IL CUORE DEL PROBLEMA.
L’ERRORE CHE GRAN PARTE DELLE PERSONE COMMETTONO, È QUELLO DI CADERE IN UN TURBINE DI “ECCESSIVO CONTROLLO DEL CIBO”, CHE AD ALTRO NON PORTA SE NON “ALLA PERDITA STESSA DEL CONTROLLO”. PIÙ CI SI PRECLUDE QUALCOSA, MAGGIORE SARÀ LA VOGLIA DI SOVVERTIRE. QUANDO LO SI FA PERÒ, NON CI SI LIMITA MAI A UN SOLO CIOCCOLATINO, AD ESEMPIO, MA DIRETTAMENTE ALLA SCATOLA. IL PRINCIPIO CHE STA ALLA BASE DELLA DIETA PARADOSSALE, È QUELLO DI CONCEDERSI CIÒ CHE PIÙ CI AGGRADA, “MA ESCLUSIVAMENTE NEL CORSO DEI TRE PASTI PRINCIPALI: COLAZIONE, PRANZO E CENA”. IN QUESTO MODO, ALL’APPARENZA ALTERNATIVO SE NON CONTROVERSO, SPINGE LA PERSONA CHE SCEGLIE DI SEGUIRE QUESTO PARTICOLARE TIPO DI DIETA AL SEGUENTE METODO: “SELEZIONA I CIBI SULLA BASE DEL DESIDERIO”, ATTENENDOSI ALLA CONDIZIONE DEI TRE PASTI QUOTIDIANI.
NON ESITIAMO ULTERIORMENTE E VEDIAMO, IN COSA CONSISTE QUESTA FANTOMATICA DIETA, SENZA PERÒ DIMENTICARE LA PAROLA D’ORDINE: “MANGIARE SOLO E SOLTANTO CIÒ CHE PIÙ PIACE DURANTE I TRE PASTI”.
DIVISA IN CINQUE PUNTI SALIENTI, È COSÌ STRUTTURATA:
MI SPIEGO SUBITO: NE “LA DIETA PARADOSSALE” , CELEBRE (BESTSELLER?) DELLO PSICOLOGO, NON TROVERETE NE DOSI, NE RICETTE, NE TANTO MENO SUGGERIMENTI DI CUCINA.
NARDONE ANALIZZA NON TANTO QUELLO CHE SUCCEDE A LIVELLO DELLO STOMACO, MA QUELLO CHE AVVIENE A LIVELLO MENTALE, PERCHÉ È QUI IL CUORE DEL PROBLEMA.
L’ERRORE CHE GRAN PARTE DELLE PERSONE COMMETTONO, È QUELLO DI CADERE IN UN TURBINE DI “ECCESSIVO CONTROLLO DEL CIBO”, CHE AD ALTRO NON PORTA SE NON “ALLA PERDITA STESSA DEL CONTROLLO”. PIÙ CI SI PRECLUDE QUALCOSA, MAGGIORE SARÀ LA VOGLIA DI SOVVERTIRE. QUANDO LO SI FA PERÒ, NON CI SI LIMITA MAI A UN SOLO CIOCCOLATINO, AD ESEMPIO, MA DIRETTAMENTE ALLA SCATOLA. IL PRINCIPIO CHE STA ALLA BASE DELLA DIETA PARADOSSALE, È QUELLO DI CONCEDERSI CIÒ CHE PIÙ CI AGGRADA, “MA ESCLUSIVAMENTE NEL CORSO DEI TRE PASTI PRINCIPALI: COLAZIONE, PRANZO E CENA”. IN QUESTO MODO, ALL’APPARENZA ALTERNATIVO SE NON CONTROVERSO, SPINGE LA PERSONA CHE SCEGLIE DI SEGUIRE QUESTO PARTICOLARE TIPO DI DIETA AL SEGUENTE METODO: “SELEZIONA I CIBI SULLA BASE DEL DESIDERIO”, ATTENENDOSI ALLA CONDIZIONE DEI TRE PASTI QUOTIDIANI.
NON ESITIAMO ULTERIORMENTE E VEDIAMO, IN COSA CONSISTE QUESTA FANTOMATICA DIETA, SENZA PERÒ DIMENTICARE LA PAROLA D’ORDINE: “MANGIARE SOLO E SOLTANTO CIÒ CHE PIÙ PIACE DURANTE I TRE PASTI”.
DIVISA IN CINQUE PUNTI SALIENTI, È COSÌ STRUTTURATA:
1. SI CONSIGLIA DI “SOFFERMARSI VOLONTARIAMENTE SUL PIACERE DERIVANTE DAI CIBI” CHE PIÙ AMIAMO, E CERCARE DI ANTICIPARNE MENTALMENTE ODORE E SAPORE FINO AL MOMENTO IN CUI SARANNO REALMENTE CONSUMATI.
2. “PER OTTENERE UN MAGGIOR CONTROLLO SUL CIBO, È IMPORTANTE IMPARARE A CONCEDERSELO”. L’ALIMENTAZIONE NON DEVE ESSERE UN PROBLEMA, RAGIONE PER CUI LA DIETA PARADOSSALE PREVEDE CHE IL SOGGETTO ENTRI IN UN MECCANISMO MENTALE PER CUI Ė INUTILE TENERE UN ATTEGGIAMENTO DI RIGIDO RIFIUTO.
3. “NO AL FUORI PASTO”. SI AL PECCATO DI GOLA, PURCHÉ SIA FATTO “A TAVOLA”.
4. “PRENDERSI CURA ANCHE DELLA CORNICE CHE VEDE SVOLGERSI IL PASTO”. LO PSICOLOGO AFFERMA CHE ANCHE LA CURA DEI DETTAGLI È FONDAMENTALE AL FINE DELLA RIUSCITA DELLA DIETA; PRESTATE ATTENZIONE ANCHE ALL’ ADDOBBO DELLA TAVOLA, PER NARDONE ANCHE GLI ALIMENTI DEVONO ESSERE BEN IMPIATTATI PER FAR SI CHE SIA UN PIACERE SEDERSI A TAVOLA.
5. “RIEQUILIBRARE IL PROPRIO RAPPORTO COL CIBO”. CONCEDERSI LE TENTAZIONI PERMETTERÀ DI RISTABILIRE UNA GIUSTA CONTRAPPOSIZIONE TRA PIACERE E DOVERE. SI RIACQUISTERÀ UN CONTROLLO EQUILIBRATO PROVO DI RESTRIZIONI. UN MODO PER RENDERE SANO IL PIACERE.
2. “PER OTTENERE UN MAGGIOR CONTROLLO SUL CIBO, È IMPORTANTE IMPARARE A CONCEDERSELO”. L’ALIMENTAZIONE NON DEVE ESSERE UN PROBLEMA, RAGIONE PER CUI LA DIETA PARADOSSALE PREVEDE CHE IL SOGGETTO ENTRI IN UN MECCANISMO MENTALE PER CUI Ė INUTILE TENERE UN ATTEGGIAMENTO DI RIGIDO RIFIUTO.
3. “NO AL FUORI PASTO”. SI AL PECCATO DI GOLA, PURCHÉ SIA FATTO “A TAVOLA”.
4. “PRENDERSI CURA ANCHE DELLA CORNICE CHE VEDE SVOLGERSI IL PASTO”. LO PSICOLOGO AFFERMA CHE ANCHE LA CURA DEI DETTAGLI È FONDAMENTALE AL FINE DELLA RIUSCITA DELLA DIETA; PRESTATE ATTENZIONE ANCHE ALL’ ADDOBBO DELLA TAVOLA, PER NARDONE ANCHE GLI ALIMENTI DEVONO ESSERE BEN IMPIATTATI PER FAR SI CHE SIA UN PIACERE SEDERSI A TAVOLA.
5. “RIEQUILIBRARE IL PROPRIO RAPPORTO COL CIBO”. CONCEDERSI LE TENTAZIONI PERMETTERÀ DI RISTABILIRE UNA GIUSTA CONTRAPPOSIZIONE TRA PIACERE E DOVERE. SI RIACQUISTERÀ UN CONTROLLO EQUILIBRATO PROVO DI RESTRIZIONI. UN MODO PER RENDERE SANO IL PIACERE.
LA DIETA PARADOSSALE, OLTRE A UN GIUSTO APPROCCIO MENTALE AGLI ALIMENTI, VUOLE ANCHE DAR RISALTO ALL’ATTIVITÀ FISICA, ALLA CURA DI SE. IL PRINCIPIO PERÒ È SEMPRE LO STESSO: LA PERSONA DEVE COMUNQUE RICAVARE PIACERE DALLO SVOLGIMENTO IN SE DELL’ATTIVITÀ.
L’OBIETTIVO COMUNE RIMANE, PERÒ, QUELLO DI RESTARE IN FORMA MA CON “PIACERE”.
L’OBIETTIVO COMUNE RIMANE, PERÒ, QUELLO DI RESTARE IN FORMA MA CON “PIACERE”.
SE DAVVERO FOSSE COSÌ ALLORA ANCHE IL CELEBERRIMO PROFESSOR MARK TWAIN CADDE IN ERRORE AFFERMANDO CHE “L’UNICO MODO DI RESTARE IN SALUTE È MANGIARE QUELLO CHE SI VUOLE, BERE QUEL CHE NON PIACE E FARE QUELLO CHE SI PREFERIREBBE EVITARE”.
NOI PERÒ, PROFESSOR NARDONE, GLIELO GIURIAMO. DA LUNEDÌ SI INIZIA LA DIETA PARADOSSALE.
Dieta: un’epidemia dei tempi moderni, dei paesi sviluppati, delle società opulente. Chi non si è mai cimentato almeno una volta nella vita in un regime alimentare per perdere qualche chilo di troppo? E quindi, siccome riguarda tutti, tutti sappiamo quanti risultati fallimentari si raccolgono mettendosi su questi binari punitivi in cui si cerca di tenere sotto controllo un istinto primario come quello della fame. Le diete non funzionano ma non perché non si riesca a dimagrire: o non si riescono a seguire fino in fondo o si seguono e poi si recuperano i chili perduti. Lo psicologo Giorgio Nardone spiega le ragioni del nostro faticoso rapporto col cibo e, attraverso stratagemmi che possono sembrare irragionevoli, ci insegna come recuperare una relazione sana ed equilibrata col piacere di mangiare.
AUTORE Giorgio Nardone, allievo di Paul Watzlawick, ha alle spalle venticinque anni di attività terapeutica e 20.000 casi trattati con successo. Ha fondato e dirige il Centro di terapia Strategica ed è presidente dello Strategic Therapy Center di Arezzo, che ha affiliati in tutto il mondo. Tra i suoi libri ricordiamo: Paura panico fobie, Cavalcare la propria tigre, Correggimi se sbaglio, Il dialogo strategico, Gli errori delle donne, Psicotrappole, L’arte di mentire, La paura delle decisioni, tutti pubblicati da Ponte alle Grazie.
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