NON SI SA COME O PERCHÉ MA, QUALUNQUE SIA L’ARGOMENTO, LA RELIGIONE SI RIESCE SEMPRE A METTERLA DI MEZZO. MASSIMO MONTANARI NE FA APPUNTO L’OGGETTO DI UN’OPERA, GIÀ BESTSELLER; CI SPIEGA IN MODO SUFFICIENTEMENTE DETTAGLIATO LA VERA ARTE DEL “MANGIARE DA CRISTIANI”. NON FATEVI INGANNARE DAL TITOLO, PERCHÉ SE PENSATE CHE SIA UNA GUIDA SU COME “MANGIARE AL PARI DEL RE DEI CIELI”, SBAGLIATE DI GROSSO. L’INTENTO DELL’AUTORE È QUELLO DI FARCI CONOSCERE I PIACERI E LE SCELTE CHE SI FANNO A TAVOLA, RIPERCORRENDO LE TAPPE STORICHE CHE HANNO TOCCATO LA RELIGIONE CRISTIANA, LA TRADIZIONE EBRAICA, LA FILOSOFIA GRECA E LA SCIENZA DIETETICA. SI PARTE DALLA FUNZIONE LOGISTICA DEL PANE E DEL VINO DURANTE IL PERIODO DELL’EUCARESTIA, AL PERCHÉ DEL DIGIUNO QUARESIMALE, FINO A RAGGIUNGERE PRATICHE E REGOLE MONASTICHE ALIMENTARI. “UN MODELLO CRISTIANO NON ESISTE. SECONDO LA TRADIZIONE APOSTOLICA NON IMPORTA COSA SI MANGIA, MA COME SI MANGIA”. DETTO CIÒ, NON PENSO CHE NELL’ULTIMA CENA FOSSE STATO CHIESTO DI RISPETTARE UN’ALCUNA REGOLA DEL GALATEO. MONTANARI INSISTE SUL NON VOLER FAR PASSARE IL SUO LIBRO PER GUIDA AL ‘VEGETARIANESIMO’. TUTTO, PERÒ, SEMBREREBBE RICONDURCI A QUESTA ‘DOTTRINA’… (continua) di Ludovica Luisa De Muro

montanari

…l’autore ci ricorda, appunto, che nella bibbia sono molti i riferimenti a un’alimentazione priva di carne: gli stessi adamo ed eva si nutrivano di sole erbe e frutti presenti nel giardino dell’eden; noè fu autorizzato solamente da dio a mangiar carne, e in questo modo prese atto della debolezza umana; o ancora mosè che diede vita a nuove norme alimentari fondate sulla distinzione fra i cibi “puri” e “impuri”. ed è proprio su questo concetto che montanari si sofferma più volte in questo suo racconto. banalmente, la carne “pura” consumabile è quella priva di sangue, sottoposta, quindi, al dissanguamento degli animali, indispensabile per la consumazione della carne stessa.

i pensieri sono profondi, e ben studiati; montanari è sicuramente uno che conosce l’argomento, storicamente parlando, ovviamente. rimane comunque il dubbio sul perché abbia voluto incentrare un’opera intera su un’alimentazione priva di carne, portando come prova inconfutabile la storia stessa. (e appellandosi ai santi aggiungerei).
io rimango della mia idea, che di tutto un po’ si può vivere tranquillamente; l’ostinazione di molti nel voler degradare la carne, sia essa di pesce o di animale, la trovo eccessiva.
che poi dico, ve lo immaginate gesù moltiplicare il tofu?

Ludovica Luisa De Muro

MANGIARE DA CRISTIANI
Diete, digiuni, banchetti. Storie di una cultura
Rizzoli
ebook euro: 11,99

Un modello alimentare cristiano non esiste. Secondo la tradizione apostolica non importa cosa si mangia, ma come si mangia: l’attenzione è tutta sul gesto alimentare, dai rituali del convivio al valore della frugalità. Gli uomini, però, hanno bisogno di regole, e la libertà sottesa al messaggio apostolico disorienta. Anche per questo la storia del cristianesimo elabora nei secoli una serie infinita di modelli alimentari, ogni volta diversi e adattabili alle più disparate circostanze, nel tentativo di ridare al cibo un valore “oggettivo” e di recuperare l’idea antropologicamente inossidabile secondo cui l’uomo è ciò che mangia. La storia del cristianesimo è un patrimonio straordinario di consuetudini e di contagi culturali che rimandano alla tradizione ebraica, alla filosofia greca, alla scienza dietetica: dal ruolo del pane e del vino nell’eucarestia alla condanna della “gola”, dal mito del Paradiso terrestre al valore di redenzione del digiuno, dalle pratiche alimentari monastiche alle regole dell’astinenza quaresimale. Con grande efficacia evocativa, l’autore ripercorre queste storie cogliendo nel profondo la forza di precetti, proibizioni, parossismi e idiosincrasie che investono anche la politica e gli ordinamenti sociali. Con un occhio al presente: perché molto di quello che qui si racconta ha resistito nei secoli fino a noi.

AUTORE Massimo Montanari insegna Storia medievale all’Università di Bologna, dove è anche direttore del Master in “Storia e cultura dell’alimentazione”. È considerato uno dei maggiori specialisti di storia dell’alimentazione a livello internazionale. È autore di numerosi saggi, tradotti in molte lingue, sul rapporto tra cibo, economia, cultura e identità. Tra gli ultimi: Il formaggio con le pere (2008), Il riposo della polpetta (2009), L’identità italiana in cucina (2010), Gusti del Medioevo (2012), I racconti della tavola (2014).