UNA NUOVA ETICHETTA PER I BRITANNICI.
Non si turbino i reali, poiché non si parla delle buone maniere, bensì dell’etichetta presente sugli alimenti.
L’idea di creare una nuova scala nutrizionale nasce dagli esperti della Royal Society for Public Health, basata su una ricerca che mostra come le attuali etichette nutrizionali provochino confusione, a causa di un eccesso di informazioni. Definibile, forse, interattiva, quest’etichetta ci aiuta a capire non la quantità di grasso che accumuleremmo, ma quanto sport dovremmo fare per perde i chili presi con un determinato alimento. I dati evidenziano che i consumatori impiegano solo 6 secondi per acquistare un prodotto; a tal proposito appare chiaro agli esperti (e non solo), che le immagini siano più comprensibili delle informazioni numeriche: “più figure e meno numeri” dovrebbe essere il motto di quest’iniziativa.
Sempre secondo lo studio della RSPH, il 63% delle persone sarebbe favorevole a queste nuove indicazioni, mentre il 53% sarebbe propenso a cambiare atteggiamento dopo aver visto quanta attività fisica richiede lo smaltimento delle calorie contenuto in un alimento o in una bevanda.
Sembrerebbe, però, il sequel della meno conosciuta (a noi italiani) etichetta a semafori, un sistema introdotto solamente nel Regno Unito, fortemente voluto dal ministero della Salute britannico, con, a suo tempo, il benestare dell’Ue che però, ritornando sui suoi passi, dice no a tutto ciò.
Poco più di un mese fa il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina era intervenuto sulla questione, auspicando un intervento dell’Europa: “La procedura di infrazione va aperta -aveva dichiarato il ministro – perché è scandaloso che un Paese impianti un modello che stravolge completamente il giudizio sulle cose”. Il paradosso, infatti, è che prodotti come l’olio extravergine di oliva, notoriamente conosciuto per i suoi benefici effetti sul sistema cardiovascolare (se consumato con moderazione ovviamente), in Gran Bretagna viene bollato con il colore rosso. Mentre la Coca Cola light merita il verde perché senza zuccheri (che poi dentro ci siano edulcoranti di sintesi e colorante caramello E 150 D, riconosciuto come cancerogeno dall’Oms, non conta).
L’invenzione è nuova, fresca ed innovativa, e come ogni ottima idea finirà nel cestino, perché sembrerebbe che proprio non vogliano farci dimagrire.
I dati però sono angoscianti; più di due terzi degli adulti britannici è in sovrappeso oppure obeso, e il trend sta peggiorando. Si stima che nel 2050 più del 60% di uomini (50% di donne) saranno obesi. È perciò, di vitale importanza che l’industria alimentare dimostri più responsabilità favorendo l’acquirente nella scelta di uno stile di vita più sano, magari incentivando l’attività fisica; in questo modo, il guadagno sarebbe per ambo le parti.
Ludovica Luisa De Muro
Di idee ce ne sono, ma bando ai colori, sta a voi decidere se fermarvi o proseguire nell’acquisto.
LA DIETA SU MISURA
di Letizia Bernardi Cavalieri
Antonio Tombolini Editore
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La dieta è l’epicentro del processo di detossificazione: almeno tre volte al giorno ricostituisce i “mattoni” della vita.
AUTORE Letizia Bernardi Cavalieri dedica la sua vita all’insegnamento e allo studio delle discipline naturali che adottano uno stile di vita sano. Naturopata specializzata in Bioterapia Nutrizionale è anche giornalista medico scientifico, erborista e psicopedagogista. Ha pubblicato “Frammentare l’iceberg” ed ha collaborato con diversi quotidiani e con numerose riviste.
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