La nostra Costituzione è un grande baluardo per resistere a ulteriori concentrazioni di potere finanziario, per una economia ed una finanza partecipativa dove c’è posto per i grandi e per i piccoli, per un’economia del libero intraprendere ma nel rispetto di diritti sovraordinati, in rapporto a quelli, pur legittimi, della buona finanza; per un’economia, una società, una cultura equilibrate che si oppongono all’uniformità ed omogeneizzazione tecnocratica per le quali solo le grandi dimensioni meritano…(redazione)

vitale

Banche popolari, credito cooperativo, economia reale e Costituzione
di Riccardo Cappellin, Claudio Casaletti, Fulvio Coltorti, Giuseppe Porro, Marco Vitale
Rubbettino
euro: 12,20

La nostra Costituzione è un grande baluardo per resistere a ulteriori concentrazioni di potere finanziario, per una economia ed una finanza partecipativa dove c’è posto per i grandi e per i piccoli, per un’economia del libero intraprendere ma nel rispetto di diritti sovraordinati, in rapporto a quelli, pur legittimi, della buona finanza; per un’economia, una società, una cultura equilibrate che si oppongono all’uniformità ed omogeneizzazione tecnocratica per le quali solo le grandi dimensioni meritano rispetto. Ecco perché non perdono occasione per tentare di scardinarla. Questa, e semplicemente questa, è la partita in gioco nel tentativo in atto di omogeneizzare e banalizzare tutte le nostre strutture bancarie, per sottoporle al pensiero unico di chi pensa che le banche popolari, e tutto il credito cooperativo, siano un’anomalia del sistema. Ed in effetti si tratta di un’anomalia rispetto al loro sistema. Ma il loro sistema è esattamente quello che i padri costituenti non volevano.

AUTORE Economista d’impresa, bresciano di nascita, milanese di residenza, internazionale per cultura e attività. Nato nel 1935, è sposato con Mimma, toscana, e ha due figli, Luca e Nicola. Appassionato alpinista, sciatore e viaggiatore è stato sulle o intorno alle montagne dell’Alaska (McKinley), della Cordillera Real in Bolivia (Ancohuma – Illampu), della Cina (Minya Konga, nelle Alpi del Sichuan), del Karakorum (Broad Peak), delle Ande Argentine (Fitz Roy, Cerro Torre). Ha camminato e sciato in Islanda, Patagonia, Pakistan e India. Ha percorso gran parte dell’Italia in bicicletta, «un ottimo metodo per osservare lo sviluppo dell’economia per come è e non per come si dice che essa sia».