LA CHIMICA DELLA BELLEZZA
E’ sempre questione di chimica.
Nostradamus è tornato, nasce nel 1962 a Vigevano, ha una cattedra a Pavia e svolge ricerche di nanochimica.
Oggi però, si chiama Piersandro Pallavicini.
Il professore, nonché autore del libro “La chimica della Bellezza” con le profezie ci è andato a nozze.
Nella sua opera i tre carismatici colossi della scienza , rispettivamente Jean-Pierre Sauvage, Sir J.Fraser Stoddard e Bernard L. Feringa, sono vincitori di premio Nobèl.
Nel libro l’autore utilizza degli pseudonimi, ma è facile capire, attraverso le descrizioni umoristiche e ben definite, di chi si tratti.
Il paradosso è che a distanza di soli 20 giorni dalla pubblicazione del libro, questi tre personaggi il Nobèl l’hanno preso davvero; premiati appunto, per aver concepito la più piccola macchina molecolare del mondo.
Non si può dire che sia la prima volta che la letteratura anticipi la scienza, ma di certo Pallavicini ha visto esaudirsi i desideri, e in tempi record.
«Sauvage in particolare è l’alter ego di Guillaume Chaleur, uno dei miei personaggi — spiega l’autore —. Ho pensato a lui nel raccontare un persona brillante e solare, uno scienziato modello».
L’opera ha inizio una sera d’ottobre, il protagonista Massimo Galbiati, l’alter ego dell’autore, sta percorrendo la strada che corre lungo il lago Maggiore, da Luino alla Svizzera. Con lui c’è il professor Virginio De Raitner che alla veneranda età di 104 anni conserva il suo posto, e status, in Università (pur essendo in pensione da una trentina d’anni). E’ titolare di uno studio e di un laboratorio segretissimo all’interno del Dipartimento dove il Galbiate insegna. A completare il magnifico trio c’è il bassotto di De Raitner: Pirloux, fonofobico e pronto ad azzannare chiunque al primo cenno di suono.
Entrambi diretti a Locarno, città che ospita il convegno annuale della Nobwiss Society. Arrivati a destinazione ha inizio il congresso e, il protagonista, scopre che è gremito di premi Nobèl e che gli speaker sono gli scienziati stessi, chimici non più d’avanguardia.
“Una chimica sospinta da una scienza che sta scomparendo, quella della ricerca pura guidata dalla bellezza della conoscenza, dalla meraviglia della scoperta, dall’eleganza delle molecole pensate e delle soluzioni trovate per prepararle.”
Con grande sorpresa di Galbiati, il professor de Raitner non solo è l’ospite d’onore del convegno locarnese, ma è anche al termine di quasi un secolo di studi ed esperimenti circa un’invenzione pericolosissima, presa in prestito da un bel romanzo di Vonnegut (omaggiato dall’autore stesso).
Una via di mezzo tra un noir e una commedia comica, l’opera è costellata da molteplici risate, qualche lacrima, l’amatissima figlia Valentina, l’arrivo della moglie di de Raitner (la mummia) e bassotti che si intrufolano su per i pantaloni.
In chiave comica la vita e la bellezza dell’essere scienziato al giorno d oggi.
“Ma la bellezza cura. La bellezza lenisce il dolore, distende gli animi, allontana la paura della morte. E la bellezza non è solo un tramonto sul mare, un sorriso sul volto di vostra figlia, un quadro di David Hockney o un film di Fellini. La bellezza è anche una sintesi inimmaginabile progettata da un genio e realizzata nel suo laboratorio.”
La Chimica della Bellezza
di Piersandro Pallavicini
Feltrinelli editore
Ebook euro 9.99
Piersandro Pallavicini è nato a Vigevano nel 1962. È docente all’Università di Pavia, dove svolge ricerche nel campo della nanochimica inorganica. Con Feltrinelli ha pubblicato i romanzi Madre nostra che sarai nei cieli (2002), Atomico dandy (2005), African inferno (2009), Romanzo per signora (2012) Una commedia italiana (2014; vincitore del Cortona Mix Prize 2014 e finalista al premio Città di Vigevano 2014), La chimica della bellezza (2016) e, nella collana digitale Zoom, London Angel (2012), Racconti per signora (2013) e Dalle parti di Arenzano (2014). Collabora con “TuttoLibri”, supplemento culturale de “La Stampa”. Lo trovate su Facebook (facebook.com/piersandro.pallavicini) e su Twitter (twitter.com/Piersandropalla).
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