Giovanni Guzzetta
Italia, si cambia
Identikit della riforma costituzionale
Rubbettino Editore
euro: 12,75
Il dibattito sulla riforma è avvelenato. Scontri ideologici che spesso ignorano i contenuti. Al di là delle tante soluzioni ipotetiche, però l’alternativa è chiara: conservare o cambiare. Di qui la necessità di «conoscere per deliberare», come ricordava Einaudi. Il libro analizza la riforma esaminando i mali delle istituzioni italiane, senza intenti apologetici o demolitori. Un esame di luci e ombre in vista del referendum costituzionale. Fin dal 1946, la classe dirigente ha accreditato l’idea che l’Italia sia una Repubblica in perenne transizione, nell’attesa di diventare una democrazia normale. Già in assemblea costituente Calamandrei ricordava che «sugli scopi, sulle mete, sul ritmo di questa rivoluzione ancora da fare», non c’era accordo. Il compromesso costituzionale nacque così.
Per settant’anni questo è stato l’alibi per scelte sempre all’insegna della provvisorietà, dell’eccezione, dell’emergenza. Senza mai giungere a una stabilizzazione duratura. E la Costituzione in mezzo, evocata come una sacra reliquia intoccabile o come il feticcio da abbattere. Oggi, i cittadini hanno la possibilità di pronunziarsi sul futuro della Repubblica transitoria. Chiarirsi le idee non è solo cruciale, è anche un dovere civico
AUTORE Giovanni Guzzetta è un giurista italiano. Costituzionalista, è professore ordinario di diritto costituzionale presso la Facoltà di giurisprudenza dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata ove, dal 2005 e sino all’anno accademico 2013-2014, è stato docente di istituzioni di diritto pubblico. È stato il principale autore dei tre quesiti referendari sulla legge elettorale per cui si è votato il 21 e 22 giugno 2009. È coordinatore del comitato InsiemeSicambia per il si` al referendum sulla riforma costituzionale del 2016 (www.insiemesicambia.it)
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