“Come faccio a spiegarti cos’è centomila, se sai contare solo fino a cinquantanove? Proviamo a ragionare in stagioni? Pensa a quanti papaveri rossi fioriscono nei prati in primavera…(continua) di Ludovica Luisa De Muro

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Su un marciapiede di cemento un neonato compare all’improvviso, appena dopo la mezzanotte, in una culla di rifiuti… “Nessun angelo cantò, nessun uomo saggio portò doni, ma un milione di stelle apparvero a Oriente ad annunciare la sua venuta.” In un cimitero di città un abitante srotola un logoro tappeto persiano tra due lapidi… “Come per un suo gioco personale, mai le stesse per due sere consecutive.” In una valle innevata… “Dove le lapidi spuntavano da terra come denti di bambini” un padre scrive alla sua bimba di cinque anni per raccontarle quante persone hanno assistito al suo funerale… “Come faccio a spiegarti cos’è centomila, se sai contare solo fino a cinquantanove? Proviamo a ragionare in stagioni? Pensa a quanti papaveri rossi fioriscono nei prati in primavera…” In un appartamento al secondo piano, sorvegliato da un gufetto, una donna sola nutre un piccolo geco con zanzare morte… “Ecco cosa avrei dovuto fare” pensò “l’allevatrice di gechi.” E alla pensione Paradiso, due persone che si conoscono da tutta la vita dormono abbracciate come se si fossero appena conosciute.

Il 5 giugno è uscito il secondo romanzo della scrittrice indiana Arundhati Roy, autrice del bestseller Il dio delle piccole cose. Il suo primo libro uscì vent’anni fa, ed oltre ad esser stato un successo commerciale, le fece vincere il Booker Prize del 1997.

Uno dei personaggi principali del romanzo è una bambina, abbandonata tra i rifiuti. Si parla di lei in quest’opera, ma sopratutto dell’India prima dell’elezione del primo ministro Narendra Modi. Seppur non venga mai nominato, Roy si riferisce a lui quando parla del «Gujarat ka Lalla», il “prediletto del Gujarat”, utilizzando l’espressione usata dai suoi sostenitori: prima del suo attuale incarico, Modi è stato tre volte primo ministro dello stato indiano del Gujarat, che si trova nel nord-ovest del paese ma Roy è estremamente critica nei suoi confronti.

Una delle protagoniste del romanzo, l’hijra musulmana Anjum, ha subìto le violenze degli scontri del Gujarat del 2002, dove la minoranza musulmana fu attaccata da una parte degli indù. Negli scontri furono uccisi 790 musulmani, 254 indù, centinaia di persone furono ferite e centinaia di moschee e templi vennero distrutti. Modi non si scusò mai per quanto successe, ma sopratutto non prese alcuna posizione ufficiale di condanna; per questo motivo è ritenuto, da molte persone, il principale responsabile delle violenze tra indù e musulmani.

“Da un capo all’altro della città, enormi cartelloni pubblicitari sponsorizzati in compartecipazione da un quotidiano inglese e dall’ultima crema per sbiancare la pelle (venduta a tonnellate) recitavano: IL NOSTRO MOMENTO È ADESSO”

Il ministero della Suprema Felicità
Arundhati Roy
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Ebook Euro 11,99

Arundhati Roy è una scrittrice indiana e un’attivista politica impegnata nel campo dei diritti umani, dell’ambiente e dei movimenti anti-globalizzazione. Nel 1997 ha vinto il Premio Booker col suo romanzo d’esordio, Il dio delle piccole cose (The God of Small Things).