Pietro è un ragazzino di città, solitario e un po’ scontroso. La madre lavora in un consultorio di periferia, e farsi carico degli altri è il suo talento. Il padre è un chimico, un uomo ombroso e affascinante, che torna a casa ogni sera dal lavoro carico di rabbia. I genitori di Pietro sono uniti da una passione comune, fondativa: in montagna si sono conosciuti, innamorati, si sono addirittura sposati ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. La montagna li ha uniti da sempre, anche nella tragedia, e l’orizzonte lineare di Milano li riempie ora di rimpianto e nostalgia. Quando scoprono il paesino di Grana, ai piedi del Monte Rosa, sentono di aver trovato il posto giusto: Pietro trascorrerà tutte le estati in quel luogo “chiuso a monte da creste grigio ferro e a valle da una rupe che ne ostacola l’accesso” ma attraversato da un torrente che lo incanta dal primo momento. E li, ad aspettarlo, c’è Bruno, capelli biondo canapa e collo bruciato dal sole: ha la sua stessa età ma invece di essere in vacanza si occupa del pascolo delle vacche. Iniziano così estati di esplorazioni e scoperte, tra le case abbandonate, il mulino e i sentieri più aspri. Sono anche gli anni in cui Pietro inizia a camminare con suo padre, “la cosa più simile a un’educazione che abbia ricevuto da lui”. Perché la montagna è un sapere, un vero e proprio modo di respirare, e sarà il suo lascito più vero: “Eccola li, la mia eredità: una parete di roccia, neve, un mucchio di sassi squadrati, un pino”. Un’eredità che dopo tanti anni lo riavvicinerà a Bruno.
La cinquina finalista al Premio Strega 2017 è stata eletta mercoledì 14 giugno a casa Bellonci. Tra tutti, “Le otto montagne” di Paolo Cognetti è stato il più votato, arrivando a 281 voti.
“La montagna non è solo neve e dirupi, creste, torrenti, laghi, pascoli. La montagna è un modo di vivere la vita. Un passo davanti all’altro, silenzio, tempo e misura. Lo sa bene Paolo Cognetti, che tra una vetta e una baita ambienta questo potentissimo romanzo.”
Cosi ha inizio “Le otto montagne”, una storia più che altro di amicizia. E’ la ricerca di se stessi, più che un ode alla natura. È la storia di Pietro, nato in città, figlio di una coppia appassionata alla montagna. L’amore per le Dolomiti li ha fatti incontrare, e probabilmente li ha tenuti insieme.
Quest’opera vuole far riflettere su quella che è la nostra identità famigliare, e sul rapporto che abbiamo con essa. Ci impone di ragionare sul tempo, sul passato e sul rapporto con la natura ed i suoi cicli, quasi come se fosse scontato.
Cognetti ci fa vivere la loro passione e la profonda simbiosi che i personaggi hanno con quei paesaggi, attraverso una scrittura nitida e parole precise che equilibrano la vastità degli spazi e dei silenzi, e ci lascia con lo stesso interrogativo proposto a Pietro da un anziano nepalese: «– Noi diciamo che al centro del mondo c’è un monte altissimo, il Sumeru. Introno al Sumeru ci sono otto montagne e otto mari. Questo è il mondo per noi. […] E diciamo: avrà imparato di più chi ha fatto il giro delle otto montagne, o chi è arrivato in cima al monte Sumeru?».
«Abitare in montagna mi ha messo voglia di scrivere, i luoghi cambiano i modi del sentimento e anche le parole. Sto qui da otto anni e so che esiste l’egoismo della solitudine: lo riconosci e ne prendi atto senza sentirti troppo figo perché hai scelto le vette, questa per me è la modestia […] La mattina presto scrivo, poi cammino sulla montagna, mangio qualcosa, la sera scrivo ancora e leggo».
Le otto montagne
di Cognetti Paolo
Einaudi Editore
Ebook Euro 9,99
Paolo Cognetti ha esordito nel 2004 all’interno dell’antologia La qualità dell’aria, curata da Nicola Lagioia e Christian Raimo. Negli anni successivi ha pubblicato le due raccolte di racconti Manuale per ragazze di successo (2004) e Una cosa piccola che sta per esplodere (2007) e il “romanzo di racconti” Sofia si veste sempre di nero (2012), tutti usciti per minimum fax, vincitori di numerosi premi. L’8 novembre del 2016 è uscito per Einaudi il suo primo romanzo in senso stretto: Le otto montagne, venduto in 30 paesi ancor prima della pubblicazione.
Share the post "La cinquina finalista al Premio Strega 2017 è stata eletta mercoledì 14 giugno a casa Bellonci. Tra tutti, “Le otto montagne” di Paolo Cognetti è stato il più votato, arrivando a 281 voti. “La montagna non è solo neve e dirupi, creste, torrenti, laghi, pascoli. La montagna è un modo di vivere la vita. Un passo davanti all’altro, silenzio, tempo e misura. Lo sa bene Paolo Cognetti, che tra una vetta e una baita ambienta questo potentissimo romanzo.”…(continua) di Ludovica Luisa De Muro"