Nella descrizione che Carlo Dossi faceva di Vittorio Emanuele II. Amava che le donne gli si presentassero nude con scarpettine e calzette; e fumando sigari avana si divertiva a contemplarle. Ma ad un tratto lo pigliava l’estro venereo, e le sfondava tutte». Gli stupri del re d’Italia. L’immoralità dei politici. La vacuità dei filosofi. Le bassezze degli insegnanti. La cretineria dei burocrati. Il principe degli Scapigliati racconta l’Italia tra Ottocento e Novecento, degna madre di quella di oggi… (redazione)

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CORRUZIONI
Le “Note azzurre” manipolate da Giorgio Dell’Arti
di Carlo Dossi
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Dai vent’anni e fino alla morte lo scrittore milanese Carlo Dossi (1849-1910) appuntò su certi quadernoni azzurri tutto quello che vedeva, tutto quello che pensava, tutto quello che sapeva. Per esempio, per quanto riguardava l’attività sessuale di Vittorio Emanuele II, scrisse: «Vittorio Emanuele fu uno dei più illustri chiavatori contemporanei. Il suo budget segnava nella rubrica donne circa un milione e mezzo all’anno mentre nella rubrica cibo non più di 600 lire al mese. A volte, di notte, svegliavasi di soprassalto, chiamava l’aiutante di servizio, gridando “una fumna! una fumna!” – e l’aiutante dovea girare i casini della città finché ne avesse una trovata, fresca abbastanza per essere presentata a S.M. […] Possedeva un membro virile così grosso e lungo che squarciava le donne più larghe. Con lui molte puttane riprovarono gli spasimi dello sverginamento. Il suo dottore di Corte avea un gran da fare a riaccomodare uteri spostati. […] Quel Giove terrestre, quando coitava, ruggiva come un leone. Amava che le donne gli si presentassero nude con scarpettine e calzette; e fumando sigari avana si divertiva a contemplarle. Ma ad un tratto lo pigliava l’estro venereo, e le sfondava tutte». Gli stupri del re d’Italia. L’immoralità dei politici. La vacuità dei filosofi. Le bassezze degli insegnanti. La cretineria dei burocrati. Il principe degli Scapigliati racconta l’Italia tra Ottocento e Novecento, degna madre di quella di oggi.

MAINIPOLATORE Giorgio Dell’Arti è il fondatore de Il Venerdì di Repubblica nel 1987[1]. Editorialista della Stampa e della Gazzetta dello Sport, Dell’Arti è stato finalista del Premio Viareggio con Il giorno prima del 68. Cura e dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio (detto anche Il Foglio Rosa). Nel 2009 ha condotto il programma di approfondimento Ultime da Babele su Radio1. Attualmente scrive anche per Vanity Fair, Il Sole 24 Ore (rubrica Ultime da babele), dirige il settimanale online Voce Arancio e Cinquantamila, il sito di storia italiana collegato al Corriere della Sera. Sul primo canale radiofonico della RAI conduce la trasmissione del mattino “Radio1 in Corpo 9” (2014).

AUTORE Carlo Dossi nacque nel 1849 a Zenevredo, un piccolo paese in provincia di Pavia dove i Pisani-Dossi possedevano delle proprietà da diverse generazioni. Egli stesso, nelle proprie opere, vanterà più volte una parentela con Cesare Beccaria. Cominciò a scrivere all’età di sette anni.