Ma cos’è che ci rende italiani? una serie di tratti che ci rendono immediatamente riconoscibili in qualsiasi luogo del mondo, sia nel bene che nel male, e che definiscono il nostro carattere nazionale. Quello di Augias è un viaggio fuori dal normale… (continua) di Ludovica Luisa De Muro

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A dispetto delle tante divisioni, storiche e attuali, c’è qualcosa che ci accomuna come italiani. Una serie di tratti che ci rendono immediatamente riconoscibili in qualsiasi luogo del mondo; nel male ma anche nel bene. Corrado Augias ci accompagna in un viaggio alla scoperta di ciò che definisce il nostro carattere nazionale. Un viaggio particolare, che procede nello spazio e nel tempo, dall’attualità alla ricostruzione storica, passando per il racconto biografico. Ci si sposta dall’infanzia dell’autore vissuta tra la Libia e Roma occupata, alle sue esperienze come corrispondente estero per i grandi quotidiani. Ci si muove in lungo e in largo per la penisola, dalla Milano del teatro alla Trieste di confine, transitando per Bologna dove il Nord incontra il Sud, poi Roma e Napoli per arrivare a Palermo, alle porte di un’altra civiltà con cui da sempre abbiamo dialogato. Ma c’è anche l’Italia di provincia, c’è la Recanati di Giacomo Leopardi, ispiratore e guida in un itinerario che segue le tracce del suo Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’Italiani. Si incontrano le testimonianze di grandi scrittori e poeti che all’Italia come nazione hanno dato volto, carattere e lingua prima ancora che esistesse uno Stato. Ciò che resta alla fine del viaggio è una sensazione di sorpresa: la scoperta di aspetti che riflettono un paese diviso ma ricco di enormi potenzialità alle quali raramente accade di pensare. “Questa nostra Italia” è la lettera d’amore di un raffinato uomo di lettere, che ha imparato a guardare la sua patria da fuori senza però mai smettere di amarla, e di voler partecipare con passione alle sue vicende politiche e umane. Sembra di sentir echeggiare tra le righe di questo libro la celebre esortazione di Piero Gobetti: «Bisogna amare l’Italia con orgoglio di europei e con l’austera passione dell’esule in patria».

“Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta”Italiani: un popolo di patriottici. Perché possiamo definirci tali? Corrado Augias ha provato a rispondere a questa domanda. Edito da Einaudi, “Questa nostra Italia” è un’inno d’amore dell’autore: un viaggio nei meandri della nostra amata terra. Un’opera intima, piena di passione, una ricerca fatta guardando i volti delle persone, le strade, le colline: tutto ciò che costituisce un paese bellissimo e dal cuore grande. Ma cos’è che ci rende italiani? una serie di tratti che ci rendono immediatamente riconoscibili in qualsiasi luogo del mondo, sia nel bene che nel male, e che definiscono il nostro carattere nazionale.
Quello di Augias è un viaggio fuori dal normale, dal passato al presente, da nord a sud, dagli ultimi avvenimenti ai ricordi dell infanzia. La narrazione ci porta dalle grandi città come Bologna, punto d’incontro tra Nord e Sud, e Trieste, la città di confine, fino ai piccoli paesi, perché si sà, ogni paese ha la sua tradizione, e l’Italia è tutta da scoprire. Cibo, arte, cultura cambiano in ogni paese dello stivale. L’Italia è stata vissuta e decantata da grandi scrittori, artisti e poeti. “Questa nostra Italia” è la lettera d’amore di un uomo raffinato che ha imparato a guardare la sua patria da fuori, senza però mai smettere di amarla e di voler partecipare con passione alle sue vicende politiche e umane.

Questa nostra Italia
di Corrado Augias 
Einaudi Editore 
Ebook Euro 9,99

Corrado Augias è un giornalista, scrittore, conduttore televisivo e politico italiano.  è autore di una trilogia (Quel treno da Vienna, Il fazzoletto azzurro, L’ultima primavera, da cui fu tratta la miniserie “Guerra di Spie”) ambientata nei primi decenni del Novecento e avente come protagonista Giovanni Sperelli, fratellastro del dannunziano Andrea, nonché dei romanzi Sette delitti quasi perfetti, Una ragazza per la notte, Quella mattina di luglio e Tre colonne in cronaca, scritto insieme alla moglie Daniela Pasti. Ha inoltre scritto il libro Giornali e spie nel quale ricostruisce una vicenda di spionaggio realmente avvenuta nel 1917.