L’enigmatica figura di un principe rinascimentale, che infliggeva ai suoi nemici feroci supplizi. Il terrore universale di fronte alla morte. La nascita della leggenda di un uomo, spaventosamente solo, condannato a vivere per sempre senza mai smettere di uccidere…(redazione)

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DRACULA
Storia e leggenda di un incubo
Giuseppe Ivan Lantos
Cairo
euro: 15,00

L’enigmatica figura di un principe rinascimentale, che infliggeva ai suoi nemici feroci supplizi.
Il terrore universale di fronte alla morte.
La nascita della leggenda di un uomo, spaventosamente solo, condannato a vivere per sempre senza mai smettere di uccidere.

Di lui è stato detto tutto. Prima la letteratura e l’arte, poi il cinema e la televisione lo hanno trasformato in un mito che non conosce oblio. E da quando Bram Stoker, riprendendo il vampiro ideato dal medico scrittore John William Polidori, ne ha fatto il protagonista del suo omonimo capolavoro letterario, Dracula continua a esercitare la sua perversa seduzione. Uscito dalla Storia per entrare nella finzione romanzesca, si è trasformato in archetipo delle più grandi paure: l’angoscia umana di fronte alla morte, ma quella ancora più spaventosa di un’immortalità disperata e solitaria.
Con questa biografia, che unisce alla rigorosa lettura storica la voce del narratore, Lantos restituisce Vlad III voivoda di Valacchia – detto Dracul, cioè Figlio del Drago – al suo tempo e alla sua terra. Percorre a ritroso il cammino dalla leggenda all’origine del terrore evocato dal nome del primo vampiro. Vissuto nella seconda metà del Quattrocento nel principato valacco, regione aspra e inquieta che i re cristiani d’Ungheria contendevano all’espansione ottomana, Vlad è incarnazione delle contraddizioni della sua era: despota e avventuriero, indomito in battaglia e incline all’intrigo di palazzo, strenuo difensore della cristianità e principe sanguinario implacabile con i nemici, acclamato eroe nazionale conosciuto però anche col truce appellativo di Impalatore. La sua fine è, manco a dirlo, avvolta nel mistero: dopo aver trovato la morte in battaglia, combattendo i turchi, delle sue spoglie si è persa ogni traccia.
Questo simbolo di assoluta violenza ferina attraversa i secoli fino a noi e il “morto non morto”, oltre a nutrire con la sua fosca grandezza l’immaginario collettivo, produrrà persino emuli in carne e ossa, come ci racconta puntualmente Lantos, tragicamente noti alla cronaca.

AUTORE Giuseppe Ivan Lantos, d’origine ebraico-ungherese, è nato nel 1942 a Tangeri. Tra i suoi antenati annovera il musicista Felix Mendelssohn-Bartholdy. Immigrato in Italia, è cresciuto a Genova, dove si è laureato in Lettere. Giornalista, ha scelto come città di residenza Milano, dove ha lavorato presso la redazione di importanti testate settimanali. Si è dedicato anche alla divulgazione storica e ha pubblicato numerose biografie, tra cui quella della Contessa di Castiglione, di Madame de Pompadour e di Stalin; un libro sull’interpretazione dei sogni, un libro sui Tarocchi e ha collaborato a numerose opere collettive. È studioso di tradizioni iniziatiche ed esoterismo. Con Cairo ha pubblicato Nostradamus. Vita e misteri dell’ultimo profeta (2014).