Roberto Cotroneo. Attraverso una scrittura densa e il confronto con personaggi un tempo importanti e oggi quasi ai margini del mondo culturale prova a raccontare la fine di un’epoca. Tutto avviene in una Roma rarefatta e logora, che assiste indifferente al mutare delle cose. Così un universo sfuggente eppure nitido torna a vivere negli occhi e nel ricordo del protagonista che non può sottrarsi alla bellezza che ha conosciuto, né fare a meno di pesarla al netto di…(redazione)

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Niente di personale
di Roberto Cotroneo
Pubblicato da La nave di Teseo
€ 19,00

Uno scrittore che ha lavorato a lungo nel mondo dei giornali e della cultura si accorge d’un tratto, come per una strana epifania, di essere stato negli ultimi trent’anni il testimone di un tempo ormai perduto. Perché è scomparso il mondo di Moravia e Calvino, di Fellini e Sciascia? E il grande giornalismo, e l’anima delle case editrici? Decide quindi di ricostruire il motivo per cui tutto questo è accaduto. Attraverso una scrittura densa e il confronto con personaggi un tempo importanti e oggi quasi ai margini del mondo culturale prova a raccontare la fine di un’epoca. Tutto avviene in una Roma rarefatta e logora, che assiste indifferente al mutare delle cose. Così un universo sfuggente eppure nitido torna a vivere negli occhi e nel ricordo del protagonista che non può sottrarsi alla bellezza che ha conosciuto, né fare a meno di pesarla al netto di quello che oggi vede attorno a sé: un matrimonio in crisi, una metropoli che non lo incanta più, dei segreti di famiglia che tornano a farsi avanti, la minaccia di una follia incombente, dei fantasmi che la abitano. Un romanzo che è un atto d’accusa stringente e radicale, la fotografia di quello che siamo diventati. L’inno a un tempo perduto, a un tempo cristallizzato e rivendicato: la storia e lo sguardo di un uomo capace di passione, indignazione, ironia, che fa del narrare invettiva e resistenza, perché la memoria a volte è l’unica chiave per salvare il futuro.

AUTORE Roberto Cotroneo (Alessandria, 10 maggio 1961) è un giornalista, scrittore e critico letterario italiano. Tra il 1985 e il 2003 lavora al settimanale L’Espresso, e per quasi dieci anni dirige le pagine culturali, firmando una rubrica di critica letteraria “All’Indice”. È stato inviato del settimanale e poi editorialista per Panorama, l’Unità, Il Sole 24 Ore. Dal febbraio 1988 alla fine del 1989 ha scritto sulla pagina domenicale de Il Sole 24 Ore allora curata da Armando Torno. Firmava le sue recensioni con lo pseudonimo di Mamurio Lancillotto, il vicario criminale del 600 che processò la Monaca di Monza. È stato per alcuni anni conduttore della Mezzanotte di Radio Due, e nel 2010 ha condotto il programma de La7 La 25ª Ora. Dirige la Scuola Superiore di Giornalismo della Luiss di Roma, la Luiss Writing School, la Luiss Master of Art e la Luiss Master of Music. Tiene una rubrica settimanale su Sette del Corriere della Sera, Blowin’ in the Web, ed è il critico letterario de Il Messaggero.