Chi (non) l’ha detto
di Stefano Lorenzetto
Marsilio Editore
Sono passati più di vent’anni da quando Paolo Mieli, per due volte direttore del «Corriere della Sera», minacciò: «Una citazione latina sbagliata in un discorso o riportata erroneamente in un articolo dovrà diventare un’onta perenne, un guaio peggiore di un avviso di garanzia». Purtroppo, da allora, poco è cambiato, se non in peggio. Giornalisti e politici continuano ad attribuire pensieri in libertà a personaggi che non si sono mai sognati di esprimerli.
Convinto che il «citazionismo» sia la deriva che più ha tolto credibilità al giornalismo, Stefano Lorenzetto ha sottoposto ai raggi x detti, non detti e contraddetti, cercando di scoprire, per i più celebri, come e perché si siano diffusi in modo errato. I risultati dell’indagine sono sconcertanti e al tempo stesso divertenti. L’esclamazione «Elementare, Watson!» non è mai uscita dalla bocca di Sherlock Holmes né tantomeno dalla penna di Arthur Conan Doyle. A dispetto dell’aneddotica circolante su Mike Bongiorno, la signora Longari ha spiegato all’autore di questo libro che non è mai caduta sull’uccello.
Materia sterminata, magmatica, cangiante. Forse perché «la vita stessa è una citazione», diceva Jorge Luis Borges (ma l’avrà detto davvero?).
AUTORE Stefano Lorenzetto (Verona, 1956) scrive per «Corriere della Sera», «Arbiter» e «L’Arena». È consigliere dell’editore in Marsilio e collaboratore dello «Zingarelli» per la segnalazione di nuove voci e accezioni. Ha ricoperto incarichi di responsabilità in tre quotidiani, firmato su una cinquantina di testate, pubblicato una ventina di libri, vinto i premi Estense, Saint-Vincent e Biagio Agnes. Come autore televisivo ha realizzato «Internet café» per la Rai. Cinque volte nel «Guinness world records» per le sue interviste.
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