Economia rock
Il mercato, la crisi, il lavoro e la disuguaglianza sociale spiegati a chi ama la musica
di Alan Krueger
Rizzoli Editore
€ 20,00
L’economia raccontata attraverso la musica. La musica raccontata attraverso l’economia.
La musica è un linguaggio potente e universale, capace di attraversare barriere geografiche, politiche e sociali per parlare a ciascuno di noi. Riesce a tenerci compagnia, a regalarci un sorriso o una stretta al cuore, talvolta può persino cambiarci la vita. Ma non è solo questo: è anche un grande mercato, una forza trainante dell’economia e, in fin dei conti, un lavoro per decine di migliaia di persone.
Oltretutto, è stato uno dei primi settori a doversi scontrare con le grandi innovazioni tecnologiche degli ultimi anni. Musicisti, cantanti, produttori, manager, tecnici del suono: ciascuno di loro, a tutti i livelli, ha visto cambiare il proprio mestiere con l’arrivo del digitale e dei servizi di streaming, legati a doppio filo alle complesse norme su proprietà intellettuale e royalties. Non a caso, persino per superstar del calibro di Paul McCartney il grosso degli incassi viene ormai dalle performance live anziché dalle vendite discografiche. Unendo prosa immediata, approccio diretto e un’enorme mole di interviste, Alan Krueger riesce a portare il lettore dietro le quinte di questo showbusiness, raccontando il mondo della musica con il piglio dell’appassionato e la competenza dell’economista di primo livello. Come funziona l’industria musicale? Chi guadagna? Quanto? E come? Ma, soprattutto: cosa può insegnarci questo universo sul mondo del lavoro e dell’economia più in generale? Sulla crisi passata e odierna, sulle difficoltà di impiego, sulle disuguaglianze sociali e sul modo per superarle?
Per citare Tito Boeri, «Alan Krueger e stato per la nostra generazione un Keynes moderno, l’esempio di come un grande economista possa mettere la propria intelligenza a disposizione di chi deve prendere de
AUTORE Alan Krueger era un economista americano che era il professore di economia politica James Madison presso l’Università di Princeton e ricercatore presso l’Ufficio nazionale di ricerca economica. Ha prestato servizio come vice segretario del Tesoro per la politica economica, nominato dal presidente Barack Obama, da maggio 2009 a ottobre 2010, quando è tornato a Princeton. È stato nominato nel 2011 da Obama come presidente del Consiglio dei consulenti economici della Casa Bianca, e ha prestato servizio in quell’ufficio da novembre 2011 ad agosto 2013. Era tra i 50 economisti di più alto rango del mondo.
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