La dittatura dei dati
di Brittany Kaiser
Harper Collins Editore
Prezzo: €20.00
“Sanno cosa compri. Sanno chi sono i tuoi amici. Sanno come manipolarti. Settanta like erano sufficienti per sapere di quella persona più di ciò che sapevano i suoi amici; centocinquanta like più di quello che sapevano i suoi genitori; trecento like più del suo partner. Oltre i trecento si era in grado di conoscere un individuo meglio di quanto conoscesse se stesso.”
La talpa di Cambridge Analytica svela come i big data, Trump e Facebook hanno violato la democrazia e quanto il pericolo sia tuttora reale. Quando Brittany Kaiser ha iniziato a lavorare per Cambridge Analytica, la società di consulenza politica fondata dal miliardario Robet Mercer, sostenitore di Donald Trump, era una studentessa di grandi ideali al suo quarto master in diritto internazionale dei diritti umani e relazioni internazionali e aveva già collaborato alla campagna presidenziale di Obama nel 2008. Era certa che lavorare all’analisi dei dati le avrebbe permesso di utilizzare le sue competenze per scopi umanitari, come prevenire genocidi e violazioni dei diritti umani, ma presto ha aperto gli occhi sui rischi che democrazia e privacy corrono per la mancanza di regolamentazione in questo campo. Dalla sua esperienza, ricca di particolari scottanti e testimonianze inedite, è nato La guerra dei dati, un memoir che racconta la verità inquietante su un’industria che vale miliardi, rivela come le società di data mining si arricchiscano utilizzando le informazioni personali degli utenti e spiega come Cambridge Analytica abbia sfruttato falle legislative e la superficialità di Facebook per manipolare gli elettori nelle votazioni inglesi e americane, usando i dati personali come armi per diffondere fake news e messaggi razzisti. E ci mette in guardia sul fatto che tutto questo potrebbe accadere di nuovo.
Quando Brittany Kaiser, giovanissima consulente politica appena laureata in diritti umani e relazioni internazionali, si è seduta per la prima volta a un tavolo con Alexander Nix, il carismatico capo della neonata società di analisi dei dati Cambridge Analytica, era convinta che le informazioni raccolte attraverso gli smartphone, i social media e le abitudini di navigazione online che permettono l’identificazione e la targettizzazione delle persone sarebbero state usate a fin n di bene. Ma ha dovuto ricredersi. Quella che era iniziata come un’improbabile, seppure stimolante, esperienza di lavoro – una democratica liberale come lei che accettava di lavorare per una società che aveva Steve Bannon nel consiglio d’amministrazione e politici repubblicani tra i suoi clienti – ha iniziato ad assumere i contorni di un incubo quando i suoi sforzi per costruire un’azienda rivoluzionaria, che applicava la scienza dei dati e l’analisi psicografica al settore della consulenza politica, sono culminati prima nell’elezione di Donald Trump a presidente e poi nella vittoria dei sostenitori della Brexit.
Solo allora Kaiser ha capito fino a che punto la mancanza di regole nell’industria dei big data fosse diventata un pericolo per la privacy delle persone e per la democrazia in tutto il mondo. E quanto sottile e occulta fosse in realtà la minaccia se persino lei, che in quel mondo ci stava da sempre, era stata targettizzata e manipolata dalle persone per cui lavorava. Ma forse cambiare era ancora possibile…
AUTRICE Brittany Kaiser è un ex direttore dello sviluppo aziendale americano per Cambridge Analytica, che è crollato dopo la scoperta dell’uso improprio che è stato fatto dei dati di Facebook a fini elettorali. E’ stato accertato che i dati si sono rivelati potenzialmente utili per la manipolazione del voto nel referendum sulla Brexit nel Regno Unito e negli Stati Uniti del 2016
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