Un altro Papa
Ratzinger, le dimissioni e lo scontro con Bergoglio
di Marco Ansaldo
Rizzoli Editore
€17,00
Nel tardo pomeriggio dell’11 febbraio 2013 un fulmine cadde sulla cupola di San Pietro. Sembrò a tutti l’immagine-simbolo dell’evento inaudito che aveva appena scosso, fin dalle fondamenta, la Chiesa cattolica. Al termine di un discorso al Concistoro dei cardinali, in vista della canonizzazione dei martiri d’Otranto uccisi dai turchi più di mezzo millennio prima, Benedetto XVI si fece passare un foglietto da monsignor Georg Gänswein, che gli era a fianco con un volto tetro, e cominciò a leggere in latino: “Fratres carissimi…”. Alcuni dei porporati presenti non capirono il perché di quello strano riferimento all’avanzare dell’età (ingravescente aetate). Altri finsero o si vollero convincere di aver male interpretato le parole del pontefice. Invece, il messaggio era chiaro. Anzi, inequivocabile. Con la sua Declaratio, Joseph Ratzinger rinunciava al ministero di vescovo di Roma. Si dimetteva da Papa. Non succedeva dal 1415. Per il mondo l’annuncio fu uno shock. Ma quali erano le ragioni profonde che avevano portato Benedetto a quella storica e tormentata decisione? Era un atto di responsabilità o un colpo di spugna? E come affrontare, dopo l’elezione a sorpresa dell’argentino Jorge Mario Bergoglio, la presenza di due Papi? Uno Emerito e l’altro Regnante? Marco Ansaldo, vaticanista e inviato speciale per la politica estera di “Repubblica”, ci racconta una delle stagioni più travagliate nella storia della Chiesa, macchiata da polemiche, scandali finanziari e intrighi di palazzo. Dopo la piaga della pedofilia, i casi Vatileaks 1 e 2 e il processo contro i Corvi del Vaticano non sembrano esaurirsi le gogne, i colpi bassi e le epurazioni (l’ultima in ordine di tempo ha colpito il cardinale Becciu). Attraverso la testimonianza di monsignor Georg Gänswein – assistente personale di Benedetto XVI e custode dei tanti misteri che si celano dietro le mura vaticane – il libro di Ansaldo fornisce una nuova e dirompente chiave di lettura sul perché la convivenza tra i due Papi, di per sé problematica, si sia rivelata, di fatto, inattuabile. E se invece un’anomalia diventasse la regola? Oggi ci troviamo nel secondo tempo del Pontificato di Francesco. Qualcuno arriva a sostenere che il gesuita «venuto dalla fine del mondo» non abbia più niente da dire, avendo già espresso tutto sul piano evangelico e dottrinale. C’è modo, dunque, «di fare un altro papa»?
AUTORE Marco Ansaldo è nato a Genova. Vaticanista di “Repubblica”, corrispondente in Medio Oriente e inviato speciale per la politica internazionale, ha effettuato reportage in tutto il mondo. È uno dei più autorevoli esperti di Turchia. Consigliere scientifico della rivista di geopolitica “Limes”, insegna presso l’Università LUISS di Roma. Ha scritto Né tetto né legge. L’Odissea dei profughi (1997), Top secret: il caso Öcalan. Un intrigo italiano fra Cia, Mossad e Kgb (2002), Chi ha perso la Turchia. Viaggio al termine dell’Europa tra nuovi lupi grigi e scrittori sotto scorta (2011), Uccidete il Papa. La verità sull’attentato a Giovanni Paolo II (2011), Il falsario italiano di Schindler. I segreti dell’ultimo archivio nazista (2012), premio Città delle Rose, e Le molte feritoie della notte. I volti nascosti di Fabrizio De André (2015).