Non è solo una battuta. Il tennis l’ha inventato il diavolo è un concetto maledettamente oggettivo, circostanziato e condiviso da chiunque abbia impugnato una racchetta e colpito una pallina. Di fatto, un sinonimo di quanto sia stressante, logorante e abbrutente il tennis. Perché è l’unico sport che «obbliga a giocare contro cinque avversari: il giudice di sedia, il pubblico, i raccattapalle, il campo e me stesso», diceva… massimo.demuro@iltrovalibri.it

Il tennis l’ha inventato il diavolo
di Adriano Panatta – Daniele Azzolini
pubblicato da Sperling & Kupfer
€ 17,00

Non è solo una battuta. Il tennis l’ha inventato il diavolo è un concetto maledettamente oggettivo, circostanziato e condiviso da chiunque abbia impugnato una racchetta e colpito una pallina. Di fatto, un sinonimo di quanto sia stressante, logorante e abbrutente il tennis. Perché è l’unico sport che «obbliga a giocare contro cinque avversari: il giudice di sedia, il pubblico, i raccattapalle, il campo e me stesso», diceva Goran Ivanišević. «E l’avversario, quello vero?» gli chiedevano. «Anche, ma lui è il meno», rispondeva il croato.Lo sa bene Serena Williams, battuta da una millennial diciannovenne, o Andy Roddick che divenne amico del suo diavolo preferito, un certo Roger Federer. Poi c’è Năstase che interrompe il match con McEnroe e pretende la sostituzione dell’arbitro per ricominciare, e Fognini che a microfoni aperti si lancia in una filippica sessista contro la giudice di sedia. Divise in nove gironi infernali, le storie più incredibili, curiose e segrete del tennis, raccontate da Panatta nello stile ironico e autoironico che lo contraddistingue, vissute da protagonista o da spettatore diretto, per i tanti appassionati del tennis, per sorprendere e incuriosire anche quelli che credono di sapere quasi tutto.

AUTORE Adriano Panatta è considerato il più grande tennista italiano e ha vinto 10 titoli internazionali, fra cui Roma e Roland Garros. Nel 1976 è stato il giocatore di punta della squadra che si è aggiudicata l’unica Coppa Davis conquistata dall’Italia. Lasciato l’agonismo, è stato telecronista di tennis per la Rai, assessore allo Sport della provincia di Roma, opinionista televisivo, conduttore radiofonico. Nel 2009 ha pubblicato l’autobiografia Più diritti che rovesci.