L’enigma della Gioconda
di Jeanne Kalogridis
Tea Editore
€ 17,00
“La Gioconda di Torlonia”. “Si tratta di una copia del quadro del Louvre realizzata dalla bottega di Leonardo, forse addirittura con la sua stessa collaborazione“, ha dichiarato il questore della Camera dei Deputati Francesco D’Uva, secondo quanto riportato nello stesso articolo di Repubblica. Antonio e Maria Forcellino tra i massimi esperti italiani di arte rinascimentale, sostengono che “la tecnica pittorica … è così raffinata da lasciare presupporre che lo stesso Leonardo abbia messo mano alla definizione chiaroscurale del volto dato che non si conoscono altri pittori ai quali possa essere riferito un tratto così leggero nella resa dello sfumato”. Dati questi presupposti potrebbe addirittura configurarsi un’ipotesi rivoluzionaria, seguendo quanto riportato sui documenti dell’epoca la “Gioconda detta di Torlonia” perchè appartenente alla collezione della nobile famiglia romana, è una raffigurazione di Mona Lisa di olio su tavola trasporetato su tela. A questa copia di olio su tavola, come già accennato, ha partecipato anche lo stesso Leonardo. Le copie su tela è possibile o anche solo probabile che siano successive alla copia su tavola. Deduzione da incoppetente ma logica è che le copie esistenti della gioconda su tela, siano successive a quella su tavola e quindi solo delle copie. In questo caso anche la copia della Giocinda esposta al Louvre non è altro che una copia di quella che proviene dalla collezione Torlonia, esposta nella sala Aldo Moro nel Palazzo di Montecitorio, indi per cui l’originale si trova a Roma e a Parigi espongono una delle copie dell’opera. È chiaro che la mia è solo una congettura se non un iperbole, ma sono certo di rappresentare con questo pensiero la convinzione che un’opera italiana, frutto dell’espresione massima della genialità italica abbia più valore di altre per il solo fatto che si trovi nel paese da cui ha origine.
Da secoli un mistero avvolge il dipinto più famoso di Leonardo da Vinci: cosa – e chi? – si cela dietro l’enigmatico sorriso di Monna Lisa dei Gherardini? Intorno al ritratto vi è una ragnatela di segreti, di omicidi e di oscure passioni che risalgono al 1478, il giorno in cui Firenze fu sconvolta dalla Congiura dei Pazzi. La giovane Madonna Lisa, bellissima figlia di un mercante di lana legato ai potenti della città, è tormentata dal ricordo della morte della madre, Lucrezia, e dai sanguinosi fatti che seguirono quel giorno di sangue di cui nessuno vuol parlare. In uno scenario che lentamente si delinea in tutta la sua complessa oscurità, Lisa è protagonista degli intrighi politici di Firenze. Una fitta trama in cui emerge la figura di Leonardo: amico, artista, ma anche spia e uomo d’azione. Sarà lui ad accompagnare Lisa alla ricerca della verità, per quanto orribile e sconvolgente possa essere. Un segreto catturato sulla tela che rimane ancora oggi una delle meraviglie dell’umanità. Prima edizione del 2007 pubblicata da Longanesi.
Autrice Jeanne Kalogridis, conosciuta anche come J.M. Dillard o Jean M. Dillard, è una scrittrice statunitense di romanzi storici, fantascientifici e dell’orrore.
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