di Paolo Pardini
Edizioni del Faro
«Un romanzo avvincente e poetico che intreccia storia e introspezione, guerra e riconciliazione, realtà e mistero. Perché, a volte, per capire chi siamo davvero, dobbiamo ascoltare le voci di chi è venuto prima di noi...»
Francesco, giornalista segnato da una grave malattia, decide di affrontare un viaggio sulle montagne del Trentino, in un’Italia ancora scossa dalla pandemia del 2020. Vuole ricostruire l’identità di un soldato caduto durante la Prima guerra mondiale, di cui ha scoperto per caso una vecchia foto tra i ricordi di famiglia. Ma ciò che inizia come una ricerca storica si trasforma presto in un viaggio di iniziazione, dove il confine tra passato e presente si fa sempre più sottile. Tra lettere ritrovate, trincee dimenticate e paesaggi avvolti dal silenzio e dalla neve, Francesco si confronta con coincidenze inspiegabili e un senso di inquietante familiarità. C’è qualcosa, o qualcuno, che lo sta guidando verso una verità rimasta sepolta per oltre un secolo? In questo viaggio in costante dialogo con un amico medico, Francesco riflette sul senso della memoria, della guerra e della propria esistenza in un mondo segnato dalla malattia e dall’incertezza. Un romanzo avvincente e poetico che intreccia storia e introspezione, guerra e riconciliazione, realtà e mistero. Perché, a volte, per capire chi siamo davvero, dobbiamo ascoltare le voci di chi è venuto prima di noi.
Paolo Pardini ha lavorato per trent’anni come giornalista e inviato per tutte le principali testate della Rai. È stato conduttore del Tg3 e di numerosi programmi televisivi, fino a ricoprire il ruolo di responsabile dei Tg3 regionali Rai a Trento, Firenze e Milano. Ha insegnato per quindici anni giornalismo all’Università Cattolica di Milano, ha vinto alcuni premi giornalistici, come il “Guido Vergani” a Milano ed è stato autore di saggi su questa professione. Appassionato di alpinismo, ha anche pubblicato una serie di racconti dedicati alle montagne.